Fin dal suo debutto su Netflix, la serie Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer di a ha suscitato reazioni negative sia da parte degli spettatori che dei familiari delle vittime. Ora si aggiungono a quest’ondata di criticità anche le dichiarazioni di un’assistente di produzione della serie che ha raccontato su Twitter la sua esperienza negativa sul set. 

Qualche giorno fa, Kim Alsup ha twittato di essere stata “trattata in modo orribile” durante le riprese della serie, che vede come protagonista Evan Peters nel ruolo del serial killer condannato, che ha ucciso violentemente 17 uomini e ragazzi dal 1978 al 1991. La Alsup ha anche detto di essere stata spesso scambiata per un’altra collega.   

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Ho lavorato a questo progetto ed ero una delle due persone di colore della troupe e continuavano a chiamarmi per nome“, ha scritto. “Avevamo entrambi le trecce. Lei era scura di pelle e alta 1,75. Io sono alta 1,65. Lavorare a questa serie mi ha portato via tutto quello che avevo, perché sono stata trattata in modo orribile. Anche io ora guardo alle protagoniste nere in modo diverso“. (Da allora Alsup ha reso privato il suo account Twitter).

La Alsup ha recentemente dichiarato di non aver ancora guardato la serie a causa dei terribili ricordi che ha legato ad essa. “Non voglio avere queste situazioni di PTSD“, ha dichiarato al Los Angeles Times in una nuova intervista. “Il trailer stesso mi ha provocato il PTSD, ed è per questo che ho finito per scrivere quel tweet e non pensavo che qualcuno lo avrebbe letto“.

Definendo la serie “uno dei peggiori show” in cui abbia mai lavorato come persona di colore, Alsup ha anche affermato che sul set non c’erano coordinatori per la salute mentale. Ha aggiunto: “Mi chiamavano sempre con il nome di qualcun’altra e l’unica altra ragazza di colore non mi somigliava affatto, e ho imparato i nomi di 300 comparse“.

Alsup ha notato che le condizioni del luogo di lavoro sono migliorate durante le riprese del sesto episodio dello show, scritto da Janet Mock e diretto da Paris Barclay, entrambe persone di colore. Tuttavia, Alsup ha detto che, nel complesso, ha trovato l’esperienza “estenuante”.

Alsup e i rappresentanti di Netflix non hanno ancora risposto alle richieste di commento da parte di EW.

Il progetto composto da 10 puntate seguirà la storia vera dell’uomo che ha ucciso 17 persone, uomini e ragazzi, dal 1978 al 1991. La storia viene raccontata dalla prospettiva delle vittime di Dahmer ed esplora inoltre l’incompetenza della polizia del Wisconsin durante le indagini, situazione che ha permesso a Dahmer di continuare a uccidere.

Il cast della miniserie, prodotta e creata da Ryan Murphy e Ian Brennan, comprende anche Niecy Nash, Penelope Ann Miller, Shaun J. Brown, Colin Ford e Richard Jenkins.

La sceneggiatura delle puntate è scritta da Murphy, Brennan, Janet Mock, David McMillan, Reilly Smith e Todd Kubrak.

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