La seconda stagione di Mythic Quest è arrivata su Apple TV+ e le puntate inedite dello show creato da Charlie Day, Megan Ganz e Rob McElhenney regaleranno un interessante, ed emozionante, arco narrativo dedicato a C.W. Longbottom composto da una puntata flashback che trasporta gli spettatori nel periodo che precede la sua conquista del Nebula Award del personaggio interpretato da F. Murray Abraham, svelando nuovi dettagli relativi alle sue prime opere letterarie, e nel presente in cui deve fare i conti proprio con il passato. Nel corso degli episodi C.W. è comunque una presenza immancabile pur dovendo mantenere all’inizio della storia la distanza dai suoi amici e colleghi di lavoro.

L’attore, durante una roundtable con la stampa, ha raccontato come è stata l’esperienza di recitare senza essere presente sul set, come accaduto in precedenza anche nella puntata speciale Everlight:

Non è stato molto divertente perché ero semplicemente così distante da questro gruppo di persone che sono diventate degli amici dalla prima stagione. Creare un legame di questo tipo non è qualcosa che sei certo che accadrà, ma in questo caso è vero, ci siamo avvicinati così tanto. Ho potuto comunicare con loro attraverso lo schermo ed è semplicemente un po’ più difficile. Non è altrettanto divertente, ma il risultato è stato piuttosto buono e mi ha ricordato quanto apprezzi e ami lavorare con queste persone così quando siamo riusciti a lavorare di nuovo insieme, a metà di questa stagione, è stato quasi come una grande festa. Come tutte le persone che stanno vivendo la stessa esperienza durante questa dannata pandemia, abbiamo imparato molto su noi stessi, anche se non sono tutte cose positive, ma abbiamo davvero appreso qualcosa.

F. Murray Abraham, che Rob McElhenney ha svelato essere sempre stato l’attore a cui hanno pensato per il ruolo dell’autore, ha quindi parlato del suo personaggio in Mythic Quest spiegando:

Amo C.W., ritrovo molto di me stesso in lui quindi non è affatto difficile interpretarlo. Ama la vita, come me. Mi piace mangiare, bere, amo le donne, amo divertirmi e il mio lavoro. E faccio anche degli errori, come C.W.. Quello che ha è però una capacità straordinaria: mi sembra che non abbia mai immaginato che se ne andrà da questa vita, è come se pensasse che resterà trentenne per sempre, e non penso abbia tempo per l’intolleranza. In più apprezzo l’idea di questo uomo con un’educazione classica, un background tradizionale, che fa parte di questo nuovo mondo dei videogiochi rappresentando per lui una vita totalmente nuova, un modo di pensare completamente inedito. Ciò che porta al mondo dei videogame è la mitologia antica, e questi due elementi si uniscono in modo davvero fantastico. Non riesco a descrivere cosa voglia dire essere sul set con quattro generazioni di attori: è fantastico, è significativo. Non sto semplicemente interpretando un nonno che ha poco da fare, contribuisco molto allo show, anche solo essendo presente. Imparo molto e penso che anche loro stiano imparando da me.

L’accoglienza da parte degli spettatori è stata particolarmente positiva e lo stesso è accaduto con gli amici dell’attore:

I miei colleghi amano questo personaggio! Hanno praticamente la mia stessa opinione, dicono tutti la stessa cosa: ‘Voglio recitare in quello show. Voglio farne parte’. Ho interpretato altri personaggio come C.W., in modi diversi: uno era un appariscente omosessuale in The Ritz, l’altro era Nick Bottom in Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare. Questi personaggi hanno una grande voglia di vivere, e per C.W. il nuovo lavoro si tratta di un mondo quasi senza limiti. Il fatto che sia entrato a far parte di questa società ne è una dimostrazione. Tutto è possibile. La vita non è finita quando hai ottanta anni, c’è la possibilità che stia solo iniziando.

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L’attore ha inoltre ammesso che progetti come Mythic Quest non sempre vengono considerati nel modo adeguato durante la stagione dei premi televisivi:

Sì, penso che le comedy non siano considerate nel modo giusto quando si parla di premi. Se si considerano molti dei riconoscimenti più prestigiosi dati agli attori, anche in passato, quelli assegnati alle interpretazioni comiche sono davvero pochi. Vengono dati a quelli che vengono chiamati ‘geni’, ed è ridicolo. Come si fa a non dare un Oscar a Cary Grant, che era davvero un attore fantastico dal punto di vista comico. Gli hanno dato un Oscar alla carriera, ma mai uno per un suo ruolo. Non è facile con progetti non drammatici.

La sceneggiatrice e produttrice Megan Ganz ha aggiunto sull’argomento:

Ho una teoria sulla questione: penso che alle persone piaccia essere associate agli eroi, amano quasi considerare la propria vita quasi come una tragedia, sono talmente eroici che gli aspetti leggeri vengono quasi esclusi. Credo che le persone siano disconnesse dal fatto che la vita sia anche comica e da quanto siamo sciocchi alle volte, dai nostri tanti difetti e dagli errori che facciamo tutti. Io amo la commedia e mi ci immergo, non ne ho paura. So che quando non ci sarò più ci saranno tante storie che mi faranno sembrare una brava persona quante quelle che faranno il contrario. E per me questo vuol dire aver avuto un’esistenza vissuta bene. Quindi amo le cose che sono realmente un insieme dei due aspetti perché penso che niente nella vita sia totalmente comico o totalmente tragico. Per me c’è questo meraviglioso insieme di elementi a metà tra i due estremi e siamo stati così fortunati nell’avere nel cast dello show persone come Murray che possono passare senza sforzo tra questi due elementi e cambiare sfumature quando lo desideriamo. Nella serie continueremo a fare proprio questo.

L’episodio intitolato Peter sarà totalmente dedicato a C.W. svelando nuovi dettagli del personaggio di Abraham che ha ribadito:

Per me è stato un regalo. Quando hai un materiale scritto così bene e un’opportunità di questo tipo è quasi come stessi girando un piccolo film. E poter recitare con un attore così bravo come William Hurt è stato davvero un dono. Non è stato affatto difficile. Poter vedere il passato di C.W. regala inoltre delle rivelazioni e ho visto delle cose del mio personaggio che non conoscevo. Se questo era un esempio di come si continuerà a sviluppare la storia abbiamo l’opportunità di vivere un’esperienza incredibile.

Megan ha quindi spiegato:

Avevamo dei progetti per quanto riguarda il personaggio di C.W. quando lo abbiamo ideato e poi siamo stati davvero fortunati nella scelta di Murray per quel ruolo. Ci siamo resi conti che le possibilità per quel personaggio sono infiite. Ma penso che le basi per quella storia del passato siano state gettate nelle battute divertenti che continuavamo a fare durante la prima stagione quando C.W. mostrava il suo Nebula Award per dimostrare il proprio talento e il fatto che sia un genio, ed è stato così divertente. Credo che tra autori ci stessimo sempre chiedendo ‘Cose di quel tipo sono davvero divertenti perché c’è della verità?’ E quindi abbiamo provato ad approfondire quell’idea. Cosa c’è di divertente in una persona che continua a mostrare il proprio premio? Chiaramente tutta quell’autostima è legata a quell’oggetto ed è un simbolo di tutto, di quello che è come persona. Ma chiaramente dimostra inoltre che è bloccato nel passato perché tira fuori un premio del 1973 e lo mostra a persone che hanno venti anni e pensano ‘Amico, non ero nemmeno nato, quindi perché dovrebbe colpirmi?’. Ci siamo resi conto che per lui era come un’ancora, che era realmente bloccato nel proprio passato. In questa stagione abbiamo quindi voluto esplorare la sua storia in modi diversi: per prima cosa forse non l’ha mai meritato e quindi si è trattato di una falsa autostima quella che stava mostrando al prossimo e al tempo stesso lo abbiamo portato in un momento della sua vita che diventa un punto di svolta all’età di 80 anni che lo può far entrare in un nuovo capitolo della sua vita, accettando certe novità legate al mondo dei videogiochi. C’è una battuta nell’episodio con Peter in cui dice ‘Non nominare i videogiochi, non è qualcosa che li colpisce’. Penso che questa stagione sia per lui un percorso personale che lo porta ad accettare le lodi ricevute per il lavoro compiuto con i videogiochi e a capire che forse non era destinato a diventare un grandioso scrittore di romanzi di fantascienza, forse era nato per essere un grandioso autore di videogiochi ed è ciò che è realmente. Siamo stati fortunati perché abbiamo avuto Murray a disposizione e sapevamo che avremmo avuto un’interpretazione di altissimo livello in quell’episodio e abbiamo provato a scrivere una puntata della qualità che merita.

F. Murray Abraham ha infine parlato del genere sci-fi sottolineando:

Non ho ovviamente mai vinto un Nebula Award, ma leggere libri di fantascienza per me è stato davvero importante per molti anni, quando stavo imparando a leggere e stavo iniziando a scoprire la letteratura. Penso che Ray Bradbury abbia detto una volta che avrebbe preferito non essere conosciuto come uno scrittore di romanzi di fantascienza ma piuttosto come autore di fantasy e la sua umanità emerge così tanto attraverso le sue opere, penso sia quello che continua a mantenerle attuali. Fahrenheit 451 è ancora rilevante ora come lo era in passato, se non lo è addirittura ancora di più. Questo show che stiamo realizzando è così valido, attuale e al tempo stesso include una persona che ha un’educazione classica, quindi c’è spazio in quel mondo per quel tipo di immaginazione e istruzione. Quello è il contributo di questo uomo ed è davvero grande e importante. Ed è possibile usare la mitologia classica, un mondo legato al passato, anche se è legato a questa realtà elettronica. E inoltre è davvero divertente! Uno dei trucchi di questa serie scritta così bene è che tocca delle tematiche davvero importanti, ma con leggerezza, in modo che le persone siano invitate a esaminarle e a riflettere su se stessi.

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