Netflix ha comunicato agli azionisti dati contrastanti per l’ultimo trimestre del 2022, nel giorno in cui Reed Hastings ha annunciato la sua successione e lo streamer ha battuto tutto quanto a nomination ai BAFTA.

Gli abbonati crescono di ben 7.7 milioni di unità rispetto al trimestre precedente, salendo così a 230.75 milioni in tutto il mondo. Le indicazioni erano di 4.5 milioni di abbonati, quindi la cifra è ben al di sopra, molto più vicina agli 8.3 milioni dello stesso trimestre del 2021. Dopotutto è stato il trimestre di Mercoledì, Harry & Meghan e Glass Onion.

Per la prima volta da tempo è l’Europa a guidare la crescita, con 3.2 milioni di nuovi abbonati, il doppio della crescita in Asia (1.8 milioni) e America Latina. Negli Stati Uniti gli abbonati sono cresciuti solo di 900 mila unità.

In compenso l’utile per azione è di 12 centesimi, molto al di sotto delle aspettative degli analisti (45 centesimi) e decisamente sotto a quelli dello stesso periodo dell’anno scorso (1.33 dollari). Anche i ricavi sono leggermente meno del previsto, a 7.8 miliardi di dollari. Netflix però sconta fluttuazioni monetarie che non vanno sottovalutate (buona parte del suo debito è in Euro). Non a caso, Wall Street ha risposto bene all’annuncio dei dati trimestrali: le azioni Netflix sono cresciute di quasi il 6% negli after-hours.

Nel 2023, la società non intende più comunicare le proprie stime sugli abbonamenti, spostando la propria metrica principale verso i ricavi, margine di profitto e flusso di cassa libero, che dovrebbero migliorare. Per il primo trimestre dell’anno Netflix prevede un aumento del 4% nel fatturato, a 8.17 miliardi di dollari. E nella lettera agli azionisti viene spiegato anche come: “Continueremo a migliorare tutti gli aspetti di Netflix, lanciando la condivisione della password a pagamento e costruendo la nostra offerta pubblicitaria”.

Fonte: CNBC

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