La fiammata dovuta al lockdown si è “raffreddata”, ma più di quanto prevedessero gli stessi dirigenti di Netflix e gli analisti di Wall Street: la piattaforma streaming più grande del mondo ha comunicato ieri i dati del terzo trimestre del 2020, nel quale ha registrato un incremento di 2.2 milioni di utenti in tutto il mondo. Si tratta di una frenata rispetto al record di +15.8 milioni del primo trimestre e i +10.1 milioni del secondo trimestre. Rallenta soprattutto la crescita in Sud America, con soli 260mila nuovi iscritti.

Netflix aveva previsto un calo, stimando un incremento di 2.5 milioni di utenti, ma ha comunicato dati definitivi ancora più bassi, provocando una perdita del 6% in borsa negli after-hours. “Lo sbaglio nella previsione del terzo trimestre è dovuto alla volata dei primi due trimestri,” troviamo scritto nella lettera agli azionisti. “In questi momenti complicati, ci concentriamo sul servire al meglio i nostri iscritti”. Durante un’intervista moderata da Kannan Venkateshwar di Barclays, Reed Hastings ha spiegato:

È una questione matematica. Sono variazioni nella crescita. Negli ultimi cinque anni ci siamo resi conto che non ci sono trucchetti che tengano: l’unica cosa da fare è soddisfare i nostri membri. Se riusciamo a soddisfarli un mercoledì sera, probabilmente torneranno il giovedì sera. […] Il nostro obiettivo, con gli Original, è quello di creare la diffusione del passaparola a proposito del nostro servizio. Questo si amplifica quando esce un grande successo, ma il nostro vero paragone è il lungo periodo.

Per Ted Sarandos, l’emergenza Coronavirus avrà un impatto temporaneo:

Ha creato delle opportunità a breve termine in termine di acquisizioni di film che sono diventati nostri Originals. Ma l’assenza dei cinema non durerà per sempre, non credo sarà un cambiamento radicale. Il desiderio dei consumatori di vedere film a casa è cresciuto, e noi siamo stati in grado di soddisfarlo. Ma a un certo punto i cinema riapriranno e il pubblico tornerà in sala. Lo spero. Io stesso amo andare al cinema.

Sarandos ha commentato anche la diminuzione dei titoli complessivi sul catalogo di Netflix, un processo in corso ormai da tempo soprattutto da quando è aumentata la concorrenza (HBO Max, Peacock, Apple TV+, Amazon Prime Video, Disney+…):

Nei primi anni di Netflix ci concentravamo sull’ottenere le licenze per avere una gran quantità di titoli in catalogo. Era in corso una battaglia, in termini di marketing, su quale piattaforma avesse più titoli. Oggi non è così, quel numero non ha senso se il pubblico poi non li guarda. All’epoca siglavamo una licenza per avere 800 film da una distribuzione, ma poi magari nessuno li vedeva. La cosa importante, ora, è avere i titoli senza i quali il pubblico non può stare.

In forte crescita le entrate rispetto a un anno fa, con 6.44 miliardi di dollari (+22,7%), e anche l’incremento di prezzo delle azioni (1.74 dollari contro gli 1.47 dollari di un anno fa). Per il terzo trimestre consecutivo, sale il cash flow con 1.1 miliardi di dollari (nel terzo trimestre del 2019 era in calo di mezzo miliardo), questo principalmente per via del rallentamento nelle produzioni.

Complessivamente, al 30 settembre gli iscritti paganti a Netflix in tutto il mondo sono 195.15 milioni, ovvero +23.3% rispetto a un anno fa.

Per l’ultimo trimestre dell’anno, il gigante di Los Gatos prevede una crescita di 6 milioni di iscritti, contro gli 8.8 milioni di un anno fa. Se la previsione venisse rispettata, Netflix sfonderebbe la soglia psicologica dei 200 milioni di iscritti entro la fine del 2020, con una crescita di 34 milioni nel 2020, un record assoluto (il precedente traguardo erano i 28.6 milioni del 2018). Guardando in là, per il 2021 la crescita dovrebbe tornare a essere più stabile e con minori fluttuazioni. L’anno prossimo, nonostante i rallentamenti dovuti all’emergenza, Netflix prevede di lanciare più Originals di quest’anno. Nel 2020 sono già state completate le riprese di ben 50 produzioni, ed entro la fine dell’anno saliranno a 150. Parliamo, tra le altre cose, della quarta stagione di Stranger Things, della seconda stagione di The Witcher e di film come Red Notice.

Fonte: Variety

 

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