Sky ha annunciato oggi una nuova serie tv basata sul film di successo Non ci resta che il crimine, uscito nei cinema italiani nel gennaio del 2019 e diventato una trilogia cinematografica.

A dirigere la serie in sei episodi tornerà Massimiliano Bruno assieme ad Alessio Maria Federici, con Marco Giallini, Gian Marco Tognazzi, Gianpaolo Morelli, Massimiliano Bruno e Maurizio Lastrico nel cast.

Sky Studios e da Federica e Paola Lucisano per Italian International Film, Non ci resta che il crimine – 1970 sarà un sequel della saga sui viaggi nel tempo iniziata con Non ci resta che il crimine e proseguita con Ritorno al crimine e C’era una volta il crimine.

Le riprese sono in corso a Roma e proseguiranno fino alla fine dell’anno, come mostrato nella prima clip dal set:

La serie sarà disponibile su Sky e in streaming su NOW nel 2023.

Dopo il viaggio indietro nel tempo fino agli anni ‘80, in cui a Roma prosperava la Banda della Magliana, e poi quello nell’Italia fascista degli anni ‘40, la serie trasporterà la sua sgangherata banda di protagonisti negli anni ’70, fra gli ambienti della sinistra giovanile e quelli della destra eversiva del golpe Borghese.

A scrivere la serie Massimiliano Bruno, Andrea Bassi, Gianluca Bernardini, Herbert Simone Paragnani.

NON CI RESTA CHE IL CRIMINE – 1970: LA TRAMA

Moreno (Marco Giallini), Giuseppe (Gianmarco Tognazzi) e Claudio (Giampaolo Morelli) si trovano di nuovo riuniti, stavolta per un’avventura nel 1970. Dopo aver scoperto di essere stato adottato, Giuseppe decide di cercare la sua vera madre, incurante degli avvertimenti del loro amico e scienziato Gianfranco (Massimiliano Bruno): se si cambia il passato cambia anche il presente. Giuseppe riesce a incontrare la madre a un happening a casa di Duccio Casati (Maurizio Lastrico), un ricco borghese dalle idee progressiste che ha preso a cuore la causa dei ragazzi del movimento studentesco. Ma l’emozione che travolge Giuseppe nel ritrovare Linda gli fa commettere un grave errore. Salvandola da un attentato, finisce per modificare il passato, e quindi anche il presente: ora l’Italia di oggi è diventata una dittatura fascista, e bisognerà tornare di nuovo indietro per rimettere le cose a posto… a costo di infiltrarsi tra le maglie del Golpe Borghese!