Russian Doll, la serie targata Netflix, ha avuto un finale che ha messo a dura prova gli autori dello show, come ha confermato la co-creatrice e regista Leslye Headland durante il podcast di IndieWire Filmmaker Toolkit.
Lo show si è concluso con due sconosciuti, interpretati da Natasha Lyonne e Charlie Barnett alle prese con la scoperta che entrambi continuano a morire e tornare in vita.
Leslye ha raccontato:

C’era un po’ di preoccupazione per quanto riguarda il finale tra gli autori e tra di noi, ‘Come finiremo la storia? Cosa lega queste due persone e come realizzeremo un buon finale?’.

Headland ha quindi aggiunto:

C’erano alcune diverse versioni del finale, una in particolare l’abbiamo proposta a Netflix e ci hanno chiesto di cambiarla perché era troppo simile a Maniac. Non ho visto quella serie, ma immagino fosse simile e ci hanno quindi detto: ‘Ci dispiace veramente dirvelo, ovviamente nessuno lo sa tranne le persone che stanno lavorando a Maniac, ovvero noi, ma sembra troppo simile’. Quella giornata è stata dura.

Gli autori hanno però lavorato con impegno:

Il finale che abbiamo ideato, secondo me, è anni luce migliore rispetto a quello che avevamo creato in precedenza.

Il finale introduce quindi l’idea che esistano almeno due dimensioni della realtà in cui ci sono due Nadia e due Alan. La creatrice ha spiegato che l’idea di proporre questo elemento l’aveva resa molto nervosa:

Avevo due diagrammi e stavo spiegando i dettagli di entrambi: ‘Per questo motivo non sa che lei è lì, è ritornato a cercare il gatto Oatmeal, si gira, lui lo vede lì, ha fatto cadere la cosa e lei è con Mike‘. Tutti hanno reagito dicendo: ‘Aspetta, di cosa stai parlando? Devi realizzare un immagine visiva.

La sceneggiatrice temeva che la puntata risultasse troppo piena di informazioni e confondesse, ma la versione diretta da Natasha Lyonne, grazie al suo talento, era incredibile, avendo sfruttato anche il favoro del direttore della fotografia Chris Teague e della montatrice Laura Weinberg:

Quando ho visto l’episodio ho tirato realmente un sospiro di sollievo per la prima volta in nove mesi: ‘Funziona, funziona realmente’.

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Fonte: IndieWire

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