Poche settimane fa, con un suo tweet di risposta, Samantha Ware ha dato il via ad una polemica nei confronti della sua ex collega di Glee Lea Michele. La giovane attrice ha accusato la protagonista della serie di comportamenti tossici nei suoi confronti, di averle reso la vita un inferno, di averle anche fatto mettere in discussione il proprio desiderio di diventare un’attrice. Il messaggio di Samantha Ware ha raccolto da subito varie adesioni da parte di altri colleghi, soprattutto di colore, che hanno confermato direttamente o meno l’atteggiamento di Lea Michele. Da parte sua, l’attrice ha poi chiesto scusa tramite i social per i propri comportamenti passati.

Ora, Samantha Ware è tornata a parlare di quei momenti in una lunga intervista concessa a Variety, di cui riportiamo le parti salienti.

L’ho capito dal primo giorno quando ho cercato di presentarmi. Non c’è stato nulla di graduale. Non appena ha deciso che non le piacevo, è stato molto evidente. È iniziato dopo che ho fatto la mia prima esibizione: il trattamento del silenzio, gli sguardi fissi, i commenti a mezza voce, l’aggressività passiva. Le azioni di Lea non erano nulla di nuovo, quindi immagino che, dato che era una cosa così comune, il mio caso non sembrava un grosso problema. Ricordo il primo giorno in cui ho parlato della cosa e purtroppo nessuno ha fatto nulla. Hanno semplicemente scrollato le spalle dicendo: “è fatta così”. Nessuno ha fermato queste cose, ed è stato un problema perché l’ambiente stava aiutando a perpetuare questo abuso.

A quanto pare, Lea Michele arrivò a minacciare Samantha Ware di farla licenziare, perché nel corso di una scena non si stava comportando con la giusta serietà secondo la collega. Arrivò a dichiarare che avrebbe parlato con Ryan Murphy per farla licenziare, anche se, secondo Samantha Ware, in quell’occasione si trattava solo di una tattica per spaventarla.

Quando ho provato a parlarle da sola, mi ha detto di chiudere la bocca. Ha detto che non meritavo di avere quel lavoro. Ha spiegato come lei avesse il controllo. Ed ecco il punto: l’avevo capito benissimo, ed ero pronta a dire “Questo è il tuo show. Non sono qui per mancare di rispetto”. Ma a quel punto, avevamo già superato la fase del rispetto e lei stava solo abusando del suo potere”.

Sui tweet e sulle scuse di Lea Michele che hanno infiammato la discussione:

Quando twitti Black Lives Matter, ciò significa che capisci ciò che significa questo hashtag, ma è chiaro che lei non lo capiva. Lea sa cos’è una microaggressione? Non lo so. Tutto ciò che ha fatto con le sue scuse è stato confermare che non ha imparato nulla. La sto definendo razzista? No. Lea ha tendenze razziste? Penso che Lea soffra le conseguenze di chi vive in questo mondo in un settore creato su misura per i bianchi.

Fonte: Variety