Sono passati molti anni dall’ultimo episodio di Sherlock, e ancora di più dalla prima stagione, andata in onda nel 2010, a cui partecipò anche Gemma Chan (Crazy Rich Asians, Eternals).

In una recente intervista con British Vogue, l’attrice ha parlato della rappresentazione stereotipata del popolo asiatico all’interno de “Il Banchiere Cieco“, la seconda puntata della prima stagione di Sherlock.

Nell’episodio Gemma Chan interpreta un’esperta di ceramica cinese di nome Soo Lin Yao che si licenzia senza motivo e sparisce nel nulla. Sherlock e Watson la incontreranno mentre si sta nascondendo da una tong chiamata “Loto Nero” per la quale ha lavorato come contrabbandiere. Viene rivelato che l’assassino è il fratello di Soo Lin, sta lasciando minacce sotto forma di codice a tutti i disertori della società clandestina, tra cui anche a lei, che verrà poi uccisa.

British Vogue ha chiesto all’attrice se reciterebbe nuovamente una parte simile, giudicata molto stereotipata:

Farei necessariamente le stesse scelte, se ne avessi la possibilità? Forse no. Penso che mi farei sentire se il ruolo mi portasse a pensare a un’estrema orientalizzazione di sorta. Ne sono molto più consapevole. E penso di essere anche in una posizione in cui posso dire qualcosa, ora.

Con l’assoluto rispetto di tutti coloro coinvolti… Non sono qui per infangare nessuno… Ma sì, capisco cosa stai dicendo. Non disprezzo nessuno in nessun ruolo o luogo del set. L’industria è cambiata, perfino nel poco tempo in cui ho iniziato a lavorare. Cambiare la cultura, cambiare certe pratiche, richiede del tempo.

Sempre nella stessa intervista, Gemma Chan ha parlato della propria esperienza sulla rappresentazione asiatica nell’industria dell’intrattenimento, svelando che spera che le porte si aprano ad altri attori di talento:

C’è un modo in cui puoi onorare lo spirito dei tuoi antenati cercando di fare qualcosa di diverso, è un privilegio lo so. Queste sono le motivazioni che dissi ai miei genitori ai tempi. Si spera che il nostro lavoro spiani la strada alla prossima generazione di talenti, cambiando le cose, e così via, generazione dopo generazione.

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Fonte: Comicbook