Caleb McLaughlin, uno dei protagonisti della serie, ha parlato della differenza di trattamento ricevuto dai fan di Stranger Things, secondo lui legata al razzismo.

L’interprete di Lucas Sinclair, durante il Comic Con che si è svolto in Belgio, ha ammesso che quando era più giovane ha sofferto a causa della diversa accoglienza che gli ha riservato il pubblico rispetto ai suoi colleghi Noah Schnapp, Finn Wolfhard, Gaten Matarazzo e Millie Bobby Brown.

In un video condiviso Caleb spiega:

Quando ero un ragazzino ha avuto delle conseguenze su di me, come al mio primo Comic-Con. Le persone non stavano nella fila per incontrarmi perché ero nero, alcune persone mi hanno detto ‘Oh, non ti ho amato perché eri cattivo con Undici’. Anche ora le persone non mi seguono, o sostengono, perché sono nero.

McLaughlin ha circa 15.4 milioni di spettatori, numero di molto inferiore rispetto ai 18.7 milioni di fan che seguono Gaten, o i 26.3 di Finn. Schnapp arriva a quota 27.6 milioni, Sadie Sink ne ha 24.9 e Millie domina i social con i suoi 58.5 milioni.

L’interprete di Lucas ha ribadito:

Alle volte all’estero si sente il razzismo, quanto le persone siano bigotte… Ed è qualcosa che non puoi realmente… Parlarne è difficile e per le persone che non capiscono, ma quando ero più giovane ha decisamente avuto degli effetti su di me, hanno avuto un grande impatto.

L’attore ha infatti ammesso di essersi chiesto perché era l’attore con il minor numero di persone che lo seguivano e perché era il personaggio meno amato:

Pensi ‘Sono nella serie dallo stesso tempo di tutti gli altri’, ma poi c’è questa storia un po’ triste perché sei il ragazzo nero della serie, è folle perché sono nato con questa meravigliosa pelle color cioccolato che non ha paragoni, ma quello è il motivo per cui con la mia piattaforma cerco di diffondere positività e amore, perché non voglio rispondere all’odio con l’odio.

Che ne pensate dell’odio motivato da momenti razziali condiviso da Caleb McLaughlin? Lasciate un commento!

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Fonte: Twitter

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