Tra i prossimi progetti ambientati nella saga di Star Wars ci sarà The Acolyte, serie ambientata durante l’Alta Repubblica e ideata da Leslye Headland.
Lo show attingerà al materiale che rientra nella categoria Legends, composto da romanzi, giochi e fumetti attualmente considerati non ufficiali. La produttrice Kathleen Kennedy ha dichiarato:

Ciò che è meraviglioso di Leslye è che conosce tutto. Ha letto miliardi di libri dell’Universo Espanso. Ci sono dei piccoli pezzi ed elementi a cui sta attingendo che nessuno ha ancora esplorato sullo schermo.

Il titolo sembra far riferimento a un personaggio che sarà un seguace o aiuterà un leader, di solito religioso, a compiere un rituale; elementi che potrebbero essere legati a qualcuno che segue il Lato Oscuro della Forza.
Headland ha infatti ricordato che Mace Windu esprime perplessità all’idea che ci sia un Sith in azione senza che se ne fossero accorti, ma Yoda lo smentisce sostenendo che il lato oscuro è difficile da individuare e potrebbe essere rimasto nascosto a lungo:

Quello che mi sono immediatamente chiesta è ‘Chi lo sta praticando?’.

La storia sarà ambientata 100 anni prima di quanto accade in La Minaccia Fantasma e spiegherà come si è arrivati al punto in cui un lord Sith riesce infiltrarsi indisturbato nel senato, svelando cosa è andato storto.

L’ambientazione temporale permetterà quindi di mostrare un universo dove la tecnologia è molto diversa. Leslye ha sottolineato che nella trilogia originale c’è volutamente una certa decadenza e più si torna indietro più la situazione è in realtà migliore.
La showrunner ha aggiunto che lo stato della società sarà particolarmente positivo e quindi non ci sono particolari sommosse o proteste. Tra i paragoni compiuti dal punto di vista storico c’è quello con quanto accaduto negli Stati Uniti dopo la prima Guerra Mondiale:

Avevamo questo concetto isolazonista di non aiutare nessuno. ‘Vogliamo proteggere questa atmosfera particolare che è in corso’. Anche se atmosfera non è la parola che userebbero.

Durante l’Alta Repubblica le uniformi jedi sono bianche e oro, trasmettendo l’idea che non debbano mai trovarsi in condizioni in cui si sporcherebbero e non devono essere coinvolti in battaglie. Per arrivare però alla situazione mostrata nella trilogia prequel ci deve essere qualcosa che accade nell’ombra e viene ignorato, permettendo a Palpatine di mettere a rischio l’intero governo.
Headland ha aggiunto:

I cavalieri jedi parlano costantemente di equilibrio. Se il lato luminoso sta proliferando ovunque, cosa accade con quello oscuro? Come si manifesta? Cosa sta facendo per sopravvivere? Perché chiaramente lo fa più avanti in questo mondo.

La serie viene descritta come un mystery che farà luce su quello che accade sotto la superficie di una società apparentemente in una situazione incredibilmente positiva.
Tra le influenze cinematografiche ci sono le fonti di ispirazione di George Lucas come i western e i film di samurai di Akira Kurosawa. La creatrice di The Acolyte ha aggiunto:

Mi sono avvicinata ai film di arti marziali e a storie un po’ più personali e meno globali e galattiche. Quei guerrieri intraprendevano missioni profondamente personali, con persone che avevano subito un torto e volevano rimediare. Film Wuxia e film di arti marziali da King Hu ai Fratelli Show. Sono monaci che sono inoltre eroi delle arti marziali.

La serie è stata sviluppata in collaborazione con Michelle Rejwan e Rayne Roberts:

Ciò che mi entusiasma di quelle storie è che non sai esattamente chi sono i cattivi e chi i buoni. In questo caso non sei sicuro se ti puoi realmente fidare dell’eroina.

La sceneggiatrice ha proposto l’idea di realizzare un progetto in un’epoca mai esplorata prima, ricevendo un’accoglienza entusiastica. Leslye conosceva molto bene i giochi e le serie animate:

Ho detto ‘Penso che vogliate esplorare Star Wars dalla prospettiva dei cattivi, e il miglior momento per farlo è quando sono in grande inferiorità numerica. Quando in pratica sono i perdenti’.

La showrunner ha dichiarato:

Provo molta pressione e al tempo stesso, stranamente, un’enorme libertà perché non sto lavorando con i personaggi storici, che è molto più pauroso… Non potreste mai pagarmi abbastanza da convincermi a lavorare con la linea temporale di Luke Skywalker. Direi ‘No, grazie’. Sarebbe troppo intenso, c’è troppa iconografia e intensità legata a quei personaggi.

Headland ha ricordato che da ragazzina non si sentiva a proprio agio in nessuna situazione e aveva dei problemi comportamentali, ma poteva rifugiarsi nel mondo di Star Wars grazie ai giochi e fingere di far parte di quell’universo, senza per forza pensare ai film originali, usando così la sua immaginazione. Per lei è proprio quella la magia di Star Wars e non è legata solo ai personaggi:

Fa parte della sua longevità, ma sembra un mondo più che una storia. Ma non voglio nemmeno dire e far sembrare che non si tratti di una delle migliori storie mai prodotte dalla nostra cultura.

La saga, inoltre, si fonda sulla spiritualità e fa capire che abbiamo uno spirito oltre a un corpo. La showrunner ha sottolineato:

Spero di continuare a cercare, attraverso una storia spirituale, cosa cambia l’identità o il destino di qualcuno. Per me è il cuore della storia.

Fonte: Vanity Fair

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