È su GQ magazine che Peter Jackson parla per la prima volta nel dettaglio di The Beatles: Get Back, progetto che inizialmente era nato come film (e sarebbe dovuto uscire al cinema a settembre del 2020) e che poi recentemente è diventato una docuserie in tre parti lunga sei ore che uscirà direttamente in streaming, su Disney+, durante il weekend del Ringraziamento (26, 27 e 28 novembre).

“Penso che il pubblico sarà sorpreso da questa serie, per due motivi,” spiega il regista nell’articolo. “Il primo è che sarà molto più intimo di quello che immaginano, perché siamo tutti abituati a documentari musicali in stile MTV, molto incentrati sulla musica e con un tono molto pop, sapete? La musica non è al centro di questo film. Stranamente, in primo piano c’è quello che succede dietro la musica. Non è una sequenza di videoclip di MTV con le loro canzoni, probabilmente ci sono più conversazioni tra i Beatles che canzoni. L’altra cosa che credo sorprenderà il pubblico è quanto sia divertente. Considerando la reputazione di questo materiale e il film Let It Be, sono tre film veramente divertenti”.

Nella lunga intervista, Jackson spiega di essere ancora nel pieno del montaggio (“non sarà breve, sarà molto lineare, quindi inizieremo con il primo giorno, il 2 gennaio, e finiremo il ventiduesimo giorno, il 31 gennaio, raccontando ogni giorno”). Inoltre racconta di non aver ricevuto nessun brief da Apple Corps, in particolare non ha avuto indicazioni sul far apparire i Beatles come se si piacessero necessariamente:

Non mi hanno dato alcuna indicazioni. Stavo parlando con Apple Corps perché avevo sentito che volevano sperimentare con l’intelligenza artificiale, una specie di tour con i Beatles virtuali, cosa che non credo faranno più. Mi dissero che volevano fare un documentario con le scene tagliate di Let It Be, e gli risposi che ero interessato. Chiesi di vedere tutto il materiale e rimasi subito colpito. Sono sempre stato un loro fan da giovane, ero convinto che quello fosse stato un periodo terribile per loro e che se per Let it Be avevano usato il materiale migliore, allora il resto doveva essere un disastro. […] Sono due anni ormai che stiamo montando questo materiale, il montaggio più lungo della mia carriera. Un film come Il Signore degli Anelli si monta in circa tre o quattro mesi, qui ci abbiamo messo due anni. È molto complicato, perché avevano usato cineprese a 16mm senza ciak e l’audio non era sincronizzato. In una giornata di otto o nove ore di lavoro dei Beatles, c’erano cinque o sei ore di suono e molte meno immagini, e noi dovevamo far coincidere tutto. Sentivamo il suono con uno schermo nero, e ogni tanto comparivano immagini magari solo per 17 secondi.

[…] Ho cercato di non utilizzare nulla di Let It Be, quindi Get Back sarà completamente diverso. Non volevo usurpare il film originale, questo sarà in parallelo. […] Ma ho tenuto la litigata tra Paul e George, perché non voglio essere accusato di edulcorare i film escludendola, è la scena più nota di Let It Be. Solo che ho aggiunto il contesto, ho messo l’intera conversazione di sei minuti. Non sembra più una litigata. […] La cosa finisce per avere decisamente senso. All’epoca, quando uscì il film, i Beatles si stavano dividendo, ma non si stavano dividendo quando girarono Let It Be, un anno prima. Sarebbe forse stato strano far uscire un film nel quale andavano tutti d’amore e d’accordo.

Jackson spiega poi che i Beatles sono stati coinvolti:

Hanno visto spizzichi e bocconi e vedranno l’intera serie molto presto. In questi due anni, immaginando fossero curiosi di capire cosa stessi facendo, ho inviato loro con regolarità clip da 3-4 minuti. A Paul mandavo clip di Paul, a Sean mandavo clip di John. A Olivia mandavo quelle di George, e a Ringo le sue. Mi hanno sostenuto molto, e sono consapevoli che ormai si tratta di storia, non serve più una certa riservatezza. Per molti anni non hanno mai voluto far uscire tracce alternative. Progressivamente hanno iniziato a lasciare che la gente scoprisse cosa succedeva dietro le quinte, e penso che ora, con questa serie, 50 anni dopo, permetteremo al pubblico di vedere com’era veramente. Non avete mai visto i Beatles così prima d’ora. Nel nostro film ci sono cose che Michael Lindsay-Hogg non sarebbe mai riuscito a inserire in Let It Be.

La Apple Corps Ltd. e la WingNut Films Ltd. hanno collaborato insieme al progetto con il pieno e totale supporto di Sir Paul McCartney, Sir Ringo Starr, Yoko Ono Lennon e Olivia Harrison. Il materiale inedito è stato registrato in studio dai Beatles fra il 2 e il 31 gennaio del 1969. Le sessioni di registrazione sono relative alla produzione di Let It Be, undicesimo e ultimo album nella discografia del gruppo da cui è stata estratta l’omonima canzone vincitrice del premio Oscar nel 1970.

Il materiale è stato restaurato dalla Park Road Post Production di Wellington, in Nuova Zelanda, ed è stato montato da Jabez Olssen, che tra l’altro ha già collaborato con Jackson per They Shall not Grow Old.

Girato in 16mm e riadattato in 35mm, il film di 80 minuti Let It Be – Un giorno con i Beatles è stato realizzato a partire da 3 settimane di riprese, inclusa una versione editata del concerto sul tetto. L’album vincitore del GRAMMY® “Let It Be” è stato in vetta alle classifiche negli Stati Uniti e nel Regno Unito.

Il nuovo documentario porta alla luce molto di più delle sessioni di registrazione private della band per “Let It Be” e la loro esibizione integrale di 42 minuti sul tetto degli uffici della Apple a Savile Row, Londra. Anche se non mancano materiali sui lunghi tour dei Beatles durante la loro carriera, The Beatles: Get Back presenta solo significativi filmati della band al lavoro in studio, mostrando John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr mentre creano da zero la loro canzone diventata ora un classico, ridendo, chiacchierando e scherzando con la telecamera.

Tenutosi il 30 gennaio 1969, il concerto a sorpresa dei Beatles sul tetto ha rappresentato la quinta esibizione dal vivo della band in oltre due anni e il loro ultimo concerto insieme dal vivo. I filmati catturano le interazioni tra i membri della band, le reazioni dei fan e dei lavoratori delle aziende vicine, e il comico tentativo di fermare il concerto da parte di due giovani poliziotti londinesi, chiamati per delle lamentele in merito al rumore.

Una versione completamente restaurata del film originale Let It Be – Un giorno con i Beatles sarà resa disponibile successivamente.

Fonte: Variety

 

 

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