Domhnall Gleeson interpreta in The Patient il ruolo di Sam Fortner, che rapisce il suo terapista Alan Strauss (Steve Carell) per farsi aiutare con i propri problemi e istinti omicidi, e l’attore ha ora commentato il finale, difendendolo dalle critiche.

Non proseguite con la lettura se non avete completato la visione della serie e non volete anticipazioni!

Gli showrunner Joel Fields e Joseph Weisberg non gli avevano rivelato l’epilogo della storia e avevano parlato della possibilità che Sam potesse migliorare, se il suo fosse un desiderio futile o se volesse controllare qualcosa in modo diverso perché proprio il controllo è una parte importante della sua vita. Domhnall ha scoperto il finale solo a metà del lavoro previsto.
Gleeson ha quindi condiviso la sua reazione al finale:

L’ho amato. Ho pensato che fosse davvero emozionante. Ho pensato che la lettera che Alan ha scritto alla sua famiglia fosse meravigliosa e mostrasse il suo sviluppo come paziente. Ho pensato che parlasse così bene di terapia e di cosa è possibile, a prescindere dal fatto che non avesse funzionato nel modo in cui voleva Sam. Ma, stranamente, aveva funzionato nel modo in cui voleva Alan. Non voleva morire, ma voleva che Sam migliorasse e capisse di più sulla propria natura e sulle proprie capacità. Alan ha detto proprio all’inizio che la terapia non può funzionare in questo modo, se il paziente ha tutto il potere. Non c’è una distribuzione equilibrata. Non c’è una reale conversazione. Sam non l’ha capito. Aveva un desiderio per essere diverso, ha detto a se stesso che poteva essere differente perché era lui e lui è speciale. Penso ci sia un problema più pronfondo che hanno affrontato in un modo realmente responsabile. Quando l’ho letto ho pensato che fosse realmente responsabile ed emozionante. Penso fosse il segno che avevamo degli autori davvero dotati.

Gleeson ha ammesso di essere consapevole che gli spettatori avrebbero preferito un lieto fine, ma non sempre può esserci:

Penso sia importante che un lieto fine sia meritato e abbia senso. Non si può attaccare semplicemente a qualcosa un lieto fine e dire ‘Oh, guarda, abbiamo capito questo deux ex machina e ora tutto può essere meraviglioso. Ho pensato che abbiano dato il finale più vicino a dare la felicità alla famiglia Strauss, che era ciò che voleva Alan. Voleva dare loro il perdono. Quello gli importava più di ogni altra cosa. Il perdono, la comprensione e l’empatia. Ho pensato che si rivolgesse in modo meraviglioso al bisogno di sacrifici. Ma sì, penso che alcune persone saranno arrabbiate.

L’attore sostiene che Sam non provasse la sensazione che il terapista dovesse morire, ma la situazione non poteva essere diversa perché è troppo egoista e voleva tenere il medico come se fosse un animale domestico con sé, avendo imparato anche a volergli bene. La star ha sottolineato:

Penso che una versione del rispetto e dell’amore di Sam fossero lì. In un rapporto normale sei responsabile delle persone che ti circondano, che avrebbe costretto i due a confrontarsi sul suo comportamento. Sam, semplicemente, non è in grado di vivere nel mondo reale perché non è costruito in quel modo, è andato troppo oltre per meritarselo. Cosa altro potrebbe fare? Non lo avrebbe mai lasciato libero, non si sarebbe consegnato. C’era troppo ego coinvolto. Non vedo un altro modo per concludersi se Alan insiste che non può rimanere in modo indefinito.

Gleeson, commentando che la storia si conclude con Sam incantenato nel proprio seminterrato, ha condiviso la sua opinione su quello che accadrà al proprio personaggio:

Dipende. Gli sceneggiatori sono persone che saprebbero meglio quello che sarebbe accaduto in quel mondo perché è creato da loro. Per quanto riguarda ciò che ho pensato, credo ci siano un paio di cose. Penso che potrebbe trascorrere una settimana prima che venga arrestato per aver ucciso il suo capo. Ha ucciso troppe persone che gli sono vicine senza che nessuno lo consideri un sospettato. Ho pensato inoltre che a quanto a lungo starà lì giù prima di rimpiangere di aver dato la chiave a sua madre e prima di usare il proprio brand per manipolare e provare a farsi liberare. La convincerà che è migliorato. O forse capisce davvero che non può uscire nel mondo ed è quello che deve ad Alan, una vita di fronte alla tv, mangiando gli avanzi mentre è incatenato. In un certo senso empatizzo con il mondo che stava realizzando per se stesso alla fine. Penso che forse continuerà a esistere come ho fatto io durante la pandemia.

Domhnall Gleeson, dopo aver lodato la collaborazione con Steve Carell, ha ammesso di essere felice se le persone pensano che abbia interpretato bene un serial killer, essendosi preparato a lungo e con molta attenzione:

Dovevo avere questo tizio nel mio mondo ogni giorno per mostrare tutti i suoi lati diversi. Mi ha fatto realmente ridere anche se era una persona così orribile e stava provando. E quindi sì, se le persone vengono da me e mi dicono che sono un buon serial killer, fino a quando parlano dello show, sono più che contento.

Che ne pensate del finale di The Patient, serie con Domhnall Gleeson e Steve Carell? Lasciate un commento!

Fonte: Deadline

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