Dagli Stati Uniti giungono nuovi aggiornamenti sulla causa legale che vede contrapposti Frank Darabont e la AMC, in conflitto da quando il network ha licenziato l’ex showrunner di The Walking Dead.

Gli accusatori avevano presentato 24 pagine di documenti a dicembre in cui sostenevano che l’emittente statunitense non aveva pagato il compenso dovuto a Darabont per gli aspetti inerenti al suo lavoro come produttore esecutivo dello show, non aveva rispettato i termini degli accordi stipulati con l’agenzia, non aveva versato le giuste quote dei diritti sul marchio di The Walking Dead, aveva sfruttato in modo poco legale dei finanziamenti ricevuti, e portava avanti una produzione dal bilancio pesantemente negativo (49 milioni, secondo l’accusa). Frank Darabont, inoltre, ha accusato la AMC di averlo licenziato durante la seconda stagione dello show, per poter evitare di dovergli pagare l’aumento previsto dal contratto stipulato pochi mesi prima, che specificava in modo preciso i suoi compensi in veste di produttore. Ovviamente, tutte le accuse sono state respinte dal network.

The Hollywood Reporter riporta che i legali di Darabont hanno chiesto l’accesso a tutte le informazioni su accordi economici legati ad altre due serie della AMC, ovvero Mad Men e Breaking Bad. Gli avvocati vogliono esaminare informazioni su licenze, proiezioni e i rating forniti dalla società Nielsen, tramite le quali stabilire “un imparziale valore di mercato” di tali proprietà, compresa The Walking Dead. Il network sostiene che una documentazione così sensibile è irrilevante, in quanto le due parti avevano già concordato il compenso di Darabont, a cui furono pagati 3 milioni di dollari per il suo lavoro, con gli AMC Studios ad avere la facoltà di decidere il valore delle licenze.

Fonte: THR