La serie Tredici – 13 Reasons Why continua a far discutere e parlare a causa del realismo con cui gli autori hanno deciso di avvicinarsi alla storia di Hannah Baker e degli altri adolescenti al centro degli eventi raccontati nelle puntate.
In Nuova Zelanda l’Office of Film and Literature Classification ha ora ideato un nuovo rating RP18 proprio in occasione dell’arrivo dello show.
L’organizzazione ha infatti deciso che la serie tratta dal romanzo scritto da Jay Asher non poteva rientrare nei divieti di visione ai minori di 13 anni e dei giovani di età inferiore ai 16 anni.
La nuova classificazione rende lo show visibile solo ai maggiorenni e ai giovani di età inferiore ai 18 anni in compagnia di un adulto, a causa delle sequenze in cui si affrontano tematiche come il sucidio, il bullismo e la violenza, anche di tipo sessuale.

L’OFLC ha dichiarato che si è deciso di introdurre il nuovo rating tenendo in considerazione le critiche ricevute dallo show, pur apprezzando il fatto che abbia avuto un ruolo nel far parlare e discutere di tematiche importanti per i teenager:

“Alcuni aspetti dello show hanno ricevuto delle lodi da gruppi come il Sexual Abuse Prevention Network, che ne ha sottolineato il messaggio positivo per affrontare tematiche come il consenso e la violenza sessuale. La Mental Health Foundation New Zealand ha inoltre considerato la serie come un’opportunità per aumentare la consapevolezza sul suicidio giovanile e la salute mentale”.

In un comunicato l’associazione ha però dichiarato che ci sono dei rischi reali causati dalla rappresentazione del suicidio nella serie:

“Il metodo con cui si toglie la vita è mostrato chiaramente, andando contro delle linee guide di chi si occupa di salute e creando il potenziale di eventuali comportamenti che replicano quanto visto. I legami reali tra salute mentale e il suicidio non vengono affatto discussi nella serie. La scelta della protagonista di uccidersi viene inoltre rappresentata in modo piuttosto fatalistico. Nella vita reale molte di queste persone con pensieri suicidi si recuperano e non pongono fine alle proprie vite”.

In Nuova Zelanda c’è un’alta percentuale di suicidi giovanili, con circa due teenager che si tolgono la vita ogni settimana, e il responsabile della censura, Jared Mullen ha dichiarato:

“Si deve parlare di queste questioni in modo informato e sicuro”.

Mullen ha poi proseguito sottolineando che i genitori devono giudicare se i propri figli siano pronti a vedere la serie e guardarla con loro:

“Solleva molte problematiche ma spesso non riesce ad affrontarle completamente, ed è davvero importante che a quel punto intervengano degli adulti fidati”.

Gli episodi in Nuova Zelanda sono accompagnati da un avvertimento in cui si riassumono i contenuti potenzialmente a rischio, mentre i teenager che hanno visto la serie hanno detto a Mullen che gli episodi affrontano tematiche che considerano importanti e possiedono dei messaggi positivi per quanto riguarda la consapevolezza su questioni che affrontano i più giovani.

Netflix, dopo la notizia, ha commentato che l’obiettivo è quello di offrire un “contesto appropriato in modo che i membri del nostro servizio possano decidere di guardare contenuti che ritengono interessanti e bloccare l’accesso ai più piccoli a quelli che i genitori possano considerare inappropriati”. Tredici, inoltre, è già etichettata come un contenuto per “adulti”, non accessibile quindi ai profili configurati per la visione dei più giovani.

Che ne pensate? Chi ha ragione?

Tredici – 13 Reasons Why sembra vicina a ottenere un rinnovo per la seconda stagione. Potete rimanere sempre aggiornati sulla serie grazie alla nostra scheda.

Fonte: The Hollywood Reporter

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