Stephen Moyer, in una recente intervista pubblicata da Huffington Post, ha parlato dell’imminente fine di True Blood e delle sue aspettative nei confronti dell’ultima stagione.

L’interprete di Bill Compton ha spiegato che, nonostante abbia il compito di dirigere il primo episodio, non ha ancora ricevuto un copione. Le riprese inizieranno nel mese di gennaio e Stephen spiega:

“Sono molto entusiasta e veramente triste. E’ un gruppo di persone che amo assolutamente ed è sicuramente il set più felice e caloroso dove io abbia lavorato, quindi sarà difficile andarsene”.

Moyer ha spiegato che non sapeva che Bill sarebbe diventato uno dei buoni, ma è stata una svolta grandiosa per lo show e ha aggiunto che è disposto a qualsiasi cosa renda migliore il serial, anche se questo volesse dire essere il personaggio più malvagio del gruppo.

Stephen ha poi parlato della possibilità di una riconciliazione tra Sookie e Bill:

“Non so se sia possibile considerando quanto accaduto. I primi errori che ha compiuto all’inizio della relazione erano quelli nel tentativo di proteggerla. Quello che ha fatto non è stato necessariamente qualcosa di negativo. E’ stato mandato lì, ma lo ha tenuto nascosto solo perché non voleva ferirla e non sapeva che si sarebbe innamorato di questa ragazza. Penso sia stato e sarà sempre una chiave per Sookie per sbloccare la sua femminilità, chi è diventata, e il tipo di donna che è stata. Non dimenticherà quella parte di lui. Se poi ci sia la possibilità di qualcosa di diverso, questo non lo so”.

L’attore non sa nemmeno se Eric ritornerà nella prossima stagione.

Moyer ha inoltre rivelato che lui e Alex Skarsgard avrebbero voluto interpretare da molto tempo una scena d’amore tra Eric e Bill, ma i produttori non hanno voluto.
Stephen ha poi aggiunto:

“Il nostro sogno sarebbe che il mio team di football, il West Ham United, giochi contro la nazionale svedese, e questo finisse in una specie di sfida a cui Bill ed Eric possano partecipare”.

L’attore ha poi scherzato dicendo che Sookie, in ogni caso, troverebbe un modo per essere parte dell’azione.

Fonte: Huffington Post