Un anno dopo la trasmissione del revival di Twin Peaks, le discussioni non si placano, e si misteri sollevati dallo show sono tutt’altro che risolti. David Lynch è tornato a parlare di questa sua nuova esperienza da regista e autore televisivo, ma naturalmente se sono risposte chiare quelle che cercate, potreste rimanere delusi.

Ecco cosa ha dichiarato l’autore, intervistato da deadline:

Le idee arrivano… si potrebbe dire così. Ho sempre detto che le idee dettano tutto il resto, le idee arrivano, e questo è quel che mi hanno presentato. Focalizzandosi solo su Twin Peaks, queste sono le idee che sono venute fuori, ed eccole qui.

In poche parole, provando a interpretare ciò che qui Lynch intende dire, le idee, intese come visioni o semplici intuizioni, vengono fuori e poi diventano integrali ad una storia più grande, che si appoggia su queste. Proseguendo, c’è stato anche spazio per commentare i problemi della seconda stagione:

Per me il pilot originale è Twin Peaks, e questo qui (la terza stagione) è Twin Peaks. Per il resto, in tv accade che ci sono diversi registi, diversi sceneggiatori, e le cose vanno così, scivolano via. Tutto questo comunque spero che ci abbia riportato alla vera essenza di Twin Peaks.

In certi momenti, tuttavia, è sembrato che Lynch semplicemente si divertisse a frustrare e allontanare gli spettatori:

No, no. Ve lo ripeto, dipende dalle idee. Le idee presentano un tipo di narrazione su come le cose andranno svolgendosi, e le idee ti parlano di ogni scena e di ogni personaggio. Semplicemente seguo solo le idee.

Sui contatti con il cast:

Ho richiamato tutti i regular, o quasi tutti. Queste persone sono come una famiglia per me, ed è stato bello chiamarli e parlare con loro per una riunione. Il processo è partito da qui, con tutte le nuove persone, e sapete che c’era un casting di circa 235 persone nello show. Avrei voluto lavorare con tutti gli originali, ma alcuni sono scomparsi, però direi che il 99% era qui pronto a lavorare. Non ho parlato con loro riguardo alla storia, solo rispetto al loro desiderio di tornare indietro. Tutti loro conoscono i loro personaggi, il mondo, e lo amano come me.

Lynch ha anche affermato di seguire lo script e di non credere molto nell’improvvisazione, anche se di è detto sempre pronto a seguire eventuali intuizioni che possono condurre in altre direzioni. La decisione di far vivere Dougie a Los Angeles è stata un’idea di Frost, e Lynch ne è stato contento perché le varie location oltre Twin Peaks hanno dato un senso di maggiore contemporaneità allo show. Quanto all’episodio otto, uno dei più criptici di sempre, Lynch non si è detto sorpreso dal fatto che molti spettatori sono riusciti a capirlo:

Parlo in generale, ma si sa nella storia della tv che le persone sottovalutano l’intelligenza del loro pubblico.

Infine, ha tenuto qualcosa dalla produzione, come un souvenir?

Ricordi… ne ho un bel po’.

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Fonte: deadline