Scaldati i motori nella prima puntata, che rivediamo condensata in un riassuntone in apertura di serata, il secondo appuntamento con i live di X Factor 2017 parte in quarta con l’esibizione di un superospite, lo strepitoso Sam Smith, tanto per mettere a proprio agio tutti i concorrenti, nessuno escluso, che dovranno poi salire sul palco. Perché se questo è il genere di artista a cui ispirarsi, diciamo subito che per i ragazzi c’è davvero tanto, ma tanto lavoro da fare.

Ma il ritmo del programma corre veloce e arrivano subito i giudici e senza perdere tempo inizia la gara. Un messaggio sociale campeggia alle spalle del conduttore Cattelan con il progetto di Sky “Un mare da salvare“, contro l’inquinamento marino da plastica. E proprio per catalizzare l’attenzione del pubblico su questo tema ecologico, le scenografie della serata sono tutte realizzate con materiali di riciclo e, considerato il successo senza precedenti di questa undicesima edizione del talent show, di sicuro l’invito a proteggere il pianeta raggiungerà un numero elevatissimo di persone. Impegno sociale assolto, si entra nel vivo della competizione con Enrico Nigiotti, pupillo di Mara Maionchi, sua giudice della categoria Over, colui che Manuel Agnelli ha definito l’unico maschio alfa di questa edizione, per il suo appeal da vero macho.

Ma stavolta Mara ha toppato la scelta del brano. “Quelli che ben pensano“ di Frankie HI Nrg è un brano rap che Enrico non ce la fa ad interpretare come si deve, non riesce a tenere il fiato fino alla fine della frase, è affaticato, gli si gonfiano le vene del collo e anche quando canta il ritornello è fuori melodia. Recupera solo con l’assolo di chitarra, ma Agnelli sottolinea che si tratta di un esercizio elementare di scala pentatonica e che quindi non stia facendo nulla di eccezionale. Questa affermazione scatena subito la reazione di Mara Maionchi che difende con le unghie e con i denti il suo protetto, in totale disaccordo con il suo “amico“ Manuel.

E mentre Nigiotti viene buttato sul palco in compagnia della sua chitarra, per Sem&Stenn che propongono una loro versione di “The dope show“ di Marilyn Manson vediamo un imponente spiegamento di ballerini, costumi e scenografie e tutta la giuria, all’unanimità, è ancora una volta pronta a lodare i due giovani definendoli internazionali, credibili, freschi e frizzanti. In pratica come una bibita con le bollicine. I due ragazzi risultano sicuramente più simpatici e divertenti di Rita, la concorrente di punta delle Under Donne, che, secondo il parere della sua giudice Levante, ha una spiccata tendenza autodistruttiva ed è troppo severa con se stessa, mentre a noi appare sempre di più essere una piagnona rognosa.

È probabilmente la più dotata del gruppo, e lei lo sa, ma come il classico compagno di classe odioso che arriva a scuola disperato perché dice di non sapere la lezione e poi pende dieci, lei vive perennemente scontenta e con il timore di fallire. E questa sua scarsa indulgenza le gioca un brutto scherzo e le si rivolta contro, perché la canzone di Brunori che Levante ha scelto per lei scivola via piatta, senza emozionare e senza mettere in luce neppure una sua dote, neanche quella vocale. Sbagliata la canzone, sbagliato l’atteggiamento, è come se qualcuno avesse deciso di darle una lezione e di farla ritornare tra noi comuni mortali. Agnelli confessa candidamente che Rita è la sua preferita e che se vincesse non avrebbe nulla da eccepire, ma aggiunge anche che stavolta ha sbagliato tutto e che ha ancora parecchia strada da fare prima di essere considerata davvero brava. The rise and fall of Rita Bellanza potremmo dire, ma la ragazza si riprende di sicuro.

Agnelli però non è tenero neppure con Gabriele degli Under Uomini e lo stronca irrimediabilmente. Senza mezzi termini gli dice che lo trova privo di una personalità che possa reggere senza un grande pezzo e che fuori di lì, la strada per lui non sarà di certo facile. L’assegnazione di un brano come “The Judge“ dei Twenty One Pilots è azzardata, il ragazzo risulta sciapo e appena se ne va dal palco neanche ci ricordiamo che si sia esibito. Il che potrebbe essere anche una strategia vincente, perché se il pubblico non si ricorda neppure di averlo visto, di certo non voterà per farlo uscire.

Sembra delinearsi una sorta di trattamento particolare nei confronti di alcuni concorrenti che ci pare vengano spinti più di altri, godendo di una visibile benevolenza da parte della giuria. Tra questi c’è il gruppo di Maneskin, per i quali il loro giudice Agnelli si spende addirittura in un’introduzione canora. La rivisitazione del brano “Beggin“, proposto nella versione dei Madcon, permette a Damiano, frontman del gruppo, di coccolare il suo ego. La performance del quartetto manda il pubblico in visibilio, piace ai giudici e allora, anche se a dire il verso ci pare che alla fine facciano sempre le stesse cose, rimettiamo il nostro giudizio a quello insindacabile della maggioranza.

Dopo l’energia travolgente dei Maneskin è difficile per l’anonima Virginia “arrivare” al pubblico come i suoi predecessori. Levante usa toni materni nei suoi confronti e si impegna davvero per trovare un pezzo che possa fare risaltare la ragazza. Ci tenta con “The dog days are over“ di Florence and the Machine, ma questa ricciolona interprete della categoria Under Donne, non riesce ad impressionarci e a farci scorgere in lei neppure un flebile accenno di X factor. Mara riconosce la difficoltà del pezzo, ma loda lo stesso la concorrente, mentre Agnelli trova che manchino struttura nella voce e carisma.

L’effetto generale è di trovarsi di fronte ad una puntata downgrade, un abbassamento di livello che tocca tutti e forse proprio per questo motivo si riprende il meccanismo di voto consueto che vede i concorrenti, suddivisi in due gruppi, scontrarsi singolarmente. I due meno votati delle due manche finiscono al ballottaggio finale che decreta il secondo eliminato di quest’anno.

Anche il secondo ospite della serata, la popstar inglese supergnoccolona Dua Lipa riesce ad oscurare i talenti in gara per voce e per fisicità. L’apparenza non è tutto, ma in questo caso c’è anche la sostanza. La stessa sostanza che troviamo in Andrea Radice, che ieri sera, con un brano di Ed Sheeran che ha annoiato a morte Manuel Agnelli, si è tuttavia riconfermato la voce maschile più bella di questa edizione, anche se abbiamo continuamente la sensazione che gli manchi qualcosa che lo renda completo, e di certo l’abito modello Sergio Sylvestre non è di aiuto alla sua immagine.

La prima quota di italiano della sera arriva finalmente con I Ros e il brano “Fiori d’arancio“ di Carmen Consoli, rivisitato in chiave punk metal rock e gridato dal terzetto sopra una gigantesca torta nuziale, scenario di un matrimonio, come dice il testo della canzone, che non s’ha avuto da fare. I Ros sono energici, ma Mara Maionchi è un po’ stufa di sentire la frontwoman Camilla cantare in modo così “sparato“ e anche Levante e Fedez concordano con la sua osservazione. Agnelli crede invece che il suo gruppo sia un “atomo di vita nel giovanil mortorio“ dello show.

Si cambia genere ed è giunto anche il momento introspettivo di Samuel Storm immerso anima e corpo in un’interpretazione da brivido del brano “Unsteady“ degli X Ambassadors. Samuel è una spanna sopra i suoi compagni, è già “arrivato“, potrebbe camminare con le sue gambe anche se fosse uscito alla prima puntata, non c’è più nulla da insegnargli e questo talent gli sta stretto. D’altra parte Fedez è un giudice esperto e sa esattamente cosa ha per le mani.

Più confusa ci pare Levante, che alla sua concorrente Camilla Cabaltera affida un brano come “Chandelier“ che abbiamo davvero sentito in tutte le salse fino allo sfinimento e che, a parte mettere in luce le doti vocali della neodiciottenne, non ci regala altro. Camilla sa cantare e fin qui ci siamo, ma che tipo di popostar voglia diventare questo non si è ancora capito e in un serata in cui la Maionchi, per la promessa fatta ad una bimba, ci assicura che non dirà neppure una parolaccia, ci pensa Levante a colmare questo vuoto affermando che la sua giovane concorrente è una che “spacca il c**o“. La promessa della Maionchi vacilla subito quando i suoi compagni di banco definiscono Lorenzo Licitra, il tenore popstar, stereotipato e legato a vecchi cliché dopo averlo sentito cantare “Miserere“ di Zucchero. La selezione del brano non è stata forse delle migliori, perché ancora una volta si è sfiorato l’effetto “musical“, o secondo il neologismo involontariamente creato da Fedez, “musicool“.

Il verdetto del televoto alla fine è amaro per Virginia, come prevedibile, e per i Ros. Nigiotti, che passa il turno, trionfante grida all’orecchio della sua giudice, forse non pensando di avere ancora il microfono aperto “Gliela abbiamo messa nel c**o“ riferendosi agli altri giudici che poco prima l’avevano bastonato non poco. La palla passa poi al tavolo della giuria che dovendo decidere chi eliminare si divide a metà rimandando la decisione al pubblico che fa fuori la cantante delle Under Donna.

Lo Strafactor, ieri sera con la graditissima presenza di Rocco Tanica nelle vesti di quarto giudice aggiunto, ci riporta il buonumore e poi i daily di X Factor ci tengono davanti alla tv fino a notte inoltrata.

Il giovedì sera è ormai #maratonaxfactor. Appuntamento tra sette giorni, sullo stesso canale.