Il 13 settembre debutterà sugli schermi di FX la serie Y: L’ultimo uomo, l’adattamento della popolare graphic novel, e la showrunner Eliza Clark ha parlato degli elementi principali della storia e di come si affronteranno le tematiche legate al genere.

La sceneggiatrice e produttrice ha spiegato:

La mascolinità di Yorick non è quello che lo distingue in questo mondo, è il cromosoma Y che lo fa. Il genere è diverso e i cromosomi non sono l’equivalente del genere. E quindi nel nostro mondo – in quello dello show televisivo – ogni essere vivente mammifero con un cromosoma Y muore. Tragicamente questo include molte donne, persone di genere non binario, persone intersessuali… Stiamo realizzando una serie che afferma che le donne trans sono donne, gli uomini trans sono uomini, le persone non binarie sono non binarie e quello è una parte della ricchezza del mondo che possiamo raccontare.

John Landgraf, a capo di FX, ha inoltre aggiunto sull’argomento:

Ci sono donne con due cromosomi X, uomini con un cromosoma X e uno Y, donne con due cromosomi Y e ci sono uomini con due cromosomi X… Quindi ci sono numerosi uomini nello show con due cromosomi X, sono dei personaggi importanti.

Oltre a Yorick (Ben Schnetzer) tra i sopravvissuti ci sarà anche Sam Jordan e il suo interprete, Elliot Fletcher, ha anticipato:

In questo mondo post evento catastrofico, il genere è in un certo senso irrilevante. Penso che una delle cose esilaranti di questo show è che dopo l’evento Yorick possa andare in giro senza una maschera perché si pensa che sia trans, invece prima si pensava fosse eterosessuale. E quindi penso che ribalti l’idea tradizionale del genere, ero davvero a mio agio nell’unirmi a un progetto che anticipava i tempi e si è impegnato a farlo totalmente.

La storia originale è stata pubblicata nel 2002 e la showrunner ha sottolineato che molti elementi non sono cambiati nel corso del tempo spiegando come il mondo creato per il piccolo schermo è simile a quello raccontato tra le pagine:

Ho scoperto che la nostra intera economia è legata ai camion. Se si vive in una città sai che quando vai in un negozio di alimentari quel punto vendita ha bisogno di due consegne al giorno per poter avere la merce necessaria per tutte le persone che fanno acquisti e non hanno sempre dei magazzini. Penso che solo il 5% dei camionisti siano donne e questo è quindi un settore che è stato decimato perché nella maggior parte dei settori, tra cui anche il nostro, la maggioranza è composta da uomini. E per questo penso che il mondo sia simile a quello della graphic novel.

Clark ha sottolineato che ha cercato di aggiornare la storia, non modificarla:

Parla di sopravvivenza in modo meraviglioso ed esamina i personaggi in un panorama che sta costantemente portando avanti idee realmente interessanti sul potere e sul sistema di oppressione.

Nel primo episodio si mostreranno i personaggi prima degli eventi catastrofici.

Che ne pensate? Cosa vi attendete dalla rappresentazione di genere che verrà proposta nella serie Y: L’ultimo uomo?

Fonte: Variety