Elizabeth Meriwether ha portato sul piccolo schermo con The Dropout (disponibile su Disney+) la storia di Elizabeth Holmes  (ruolo affidato ad Amanda Seyfried) che, dopo aver abbandonato l’università, sembrava destinata a un successo senza precedenti con la sua Theranos e idee innovative in campo medico, nascondendo però molti segreti che hanno avuto delle conseguenze drammatiche e l’hanno portata in tribunale.

La sceneggiatrice e produttrice, durante un roundtable con la stampa internazionale, ha spiegato che ha provato molta responsabilità nell’adattare in una miniserie gli eventi, considerando che ci sono state molte notizie, è stato scritto un libro ed è stato realizzato un documentario. Meriwether ha sottolineato:

Stavo semplicemente cercando di andare un po’ più a fondo e drammatizzare la storia, avvicinarmici maggiormente a un livello umano. Ho cercato di compiere delle decisioni informate su quando mi stavo allontanando dalla vera dimensione temporale e dai fatti, specialmente perché l’intero show è sulla verità.

La creatrice della miniserie ha inoltre spiegato che si è avvicinata alla storia con un approccio originale:

Ho pensato fosse un mystery show in cui il mistero è chi è Elizabeth. Nonostante abbia lavorato alla miniserie per tre anni penso di non sapere ancora chi sia. E non penso che lo show offra risposte. Credo sollevi più domande e cerchi di dare più contesto e informazioni per poter farlo capire agli spettatori.

Elizabeth ha inoltre sottolineato che il fatto che sia una donna non è l’elemento centrale della storia, pur essendo molto importante.
Le azioni di Elizabeth, infatti, hanno avuto un impatto negativo:

C’è un articolo realmente interessante nel The New York Times su come le imprenditrici e fondatrici stanno ancora avendo problemi a ottenere dei finanziamenti a causa di quanto accaduto con Elizabeth Holmes. Lo ha reso più difficile. E a una di loro è stato consigliato di tingersi i capelli in modo da poterle somigliare di meno.

Meriwether ha raccontato:

Penso che usi il suo genere in un modo interessante e in un certo senso lo sfrutta quando ne ha bisogno e non lo fa quando non le è utile. Spero che lo show mostri molto di quella complessità.

Nella seconda parte della stagione, in particolare in occasione delle scene con Phyllis Gardner, si mostra come alcune persone avessero capito fin dall’inizio che la CEO di Theranos era una frode. Elizabeth ha sottolineato che si tratta di un elemento che ha trovato molto interessante, in particolare pensando ad Erika Cheung che ha avuto un ruolo importante nel far emergere la storia:

Questa è una società che è stata iniziata da una giovane donna ed è stata poi fatta crollare da una giovane donna di colore e che proveniva da una famiglia economicamente non benestante. Per me era importante mostrare l’esperienza di Elizabeth nel campo scientifico e poi quello di Erika, e di Phyllis che proviene da un’altra generazione, una che ha dovuto realmente lottare per tutto. Il sesto episodio della miniserie mostra in un certo senso in parallelo le storie di tutte e tre queste donne. Non ho mai voluto che l’esperienza di Elizabeth Holmes fosse l’unica che venisse raccontata.

La creatrice di The Dropout ha quindi aggiunto:

Ho parlato con Phyllis Gardner ed è incredibile. Ha lottato, ha lavorato duramente e ha sostenuto le donne nel campo scientifico per tutta la sua vita.

In precedenza Meriwether ha avuto un grande successo nel campo delle comedy:

New Girl è andato in onda per sette anni e quando quell’esperienza si è conclusa avevo semplicemente bisogno di fare qualcosa di diverso. E ciò che amo della miniserie è che ha un’atmosfera davvero interessante. Penso ci sia molta assurdità, ma non ci sono battute o caricature, o quel tipo di umorismo. Permetto agli spettatori di distanziarsi dai personaggi.

La showrunner ha ricordato come nel corso della miniserie l’atmosfera diventi sempre più dark e ha pensato che fosse qualcosa di diverso e grandioso.

The Dropout Serie 1

Elizabeth ha quindi spiegato che quella di Elizabeth è una storia molto classica che segue “l’ascesa, la caduta e le rovine di un’eroina”, oltre a essere un racconto molto americano:

Penso sia simile a un Sogno Americano in cui non hai nulla e poi inizi una società, inventi qualcosa, lo fai completamente da sola e guadagni un milione di dollari.

La sceneggiatrice ha aggiunto:

Recentemente i CEO americani hanno questa specie di mitologia che li circonda, come se non fosse abbastanza essere semplicemente una persona che sa gestire gli affari. Come se dovessi essere una specie di divinità.

Mostrarne la rovina, aiuta quindi a renderli più umani, analizzarli meglio e porsi delle domande più importanti per capire cosa sia accaduto in molte situazioni come quella di Elizabeth.

A rendere complicato il lavoro, inoltre, è stato il fatto che il processo è iniziato quando le riprese erano stati completati due terzi delle riprese. La miniserie, tuttavia, si conclude prima del processo perché l’obiettivo non era quello di raccontare le conseguenze legali di quanto accaduto. Una notte Elizabeth ha letto centinaia di pagine di documenti e messaggi che erano stati resi pubblici durante il processo e il materiale riguardava quanto accaduto in una scena che avrebbero dovuto girare il giorno successivo:

Stavo cercando di inserire delle cose presenti in quei messaggi di testo. Ad esempio si sono scoperti i soprannomi usati da Elizabeth per parlare con Sunny, quindi nella seconda metà della miniserie lo chiama “Tiger”, ma non nella prima.

Elizabeth Meriwether ha infine spiegato perché pensa che la storia di The Dropout sia così rilevante:

Avremmo dovuto iniziare a girare nel marzo 2020 ed era rilevante allora, ma poi lo è diventato ancora di più perché tutti abbiamo avuto esperienze con i test a casa, e ci siamo avvicinati all’idea che la verità scientifica sia stata messa sotto attacco, specialmente negli Stati Uniti. Penso quindi che la storia sia diventata ancora più rilevante. E penso che se ci sarà un’altra versione tra cinque anni avrà un’altra prospettiva, anche se penso che debba essere raccontata ora.

Che ne pensate del lavoro compiuto da Elizabeth Meriwether con The Dropout? Lasciate un commento!

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