La serie The Morning Show torna con gli episodi della seconda stagione e nel nuovo capitolo della storia Cory Ellison, interpretato da Billy Crudup avrà un ruolo centrale nel gestire la complicata situazione tra le fila di UBA e le richieste del team al lavoro sulla trasmissione al centro della trama. L’executive dovrà infatti fare i conti con le richieste di Alex e Bradley, le protagoniste interpretate da Jennifer Aniston e Reese Witherspoon, e avrà il compito di gestire il tentativo del network di risollevare la propria reputazione dopo lo scandalo emerso dopo il licenziamento di Mitch Kessler (Steve Carell).

In occasione del debutto della seconda stagione su Apple TV+, abbiamo avuto l’occasione di rivolgere qualche domanda a Crudup sull’enigmatico personaggio di Cory e sull’esperienza di recitare in uno show ambientato nel mondo delle notizie televisive durante la pandemia.

Fin dal primo episodio della seconda stagione vediamo Cory quasi coinvolto in una partita a scacchi che lo vede impegnato contro tutti gli altri personaggi, che deve gestire e da cui dieve ottenere ciò che vuole. Quanto è difficile interpretare un personaggio di questo tipo, così enigmatico e di cui non si capisce realmente mai del tutto ciò che pensa?

Lo confesso, è per certi versi abbastanza piacevole perché il disagio che gli altri personaggi provano intorno a lui eleva il suo potere, e gli permette di agire in modi ancora più complessi, confusi, imperscrutabili. E questo dal punto di vista creativo è un dono totale, perché puoi realmente essere presente nel momento ed esplorare davvero gli altri attori e personaggi cercando di superare il momento e sfruttarli come farebbe Cory. E c’è una sorta di divertimento che possiede grazie a quel tipo di autorità, e al fatto che le persone non conoscono davvero le sue motivazioni che, per me è entusiasmante interpretare. Per questi motivi recitare nella serie è stata una vera gioia.

Nella seconda stagione entrano in scena anche nuovi personaggi, come quelli interpretati da Julianna Margulies e Valeria Golino. Come è stata l’esperienza di lavorare con nuovi attori che sono entrati a far parte del cast?

La nostra grande fortuna è che abbiamo realmente avuto degli attori spettacolari che sono arrivati e hanno interpretato questi ruoli. È stato piuttosto interessante: non avevo mai avuto questa esperienza prima, delineare un personaggio con un gruppo di attori e poi farlo confrontare con nuovi arrivi nel cast. E il grande vantaggio di questa situazione è che il tipo di ingegnosità che ciascuno di quegli attori stava apportando ai propri personaggi ha aiutato a capire maggiormente chi eravamo e ha iniziato a consolidare gli elementi di cui avevamo gettato le basi nella prima stagione. Ho pensato che il modo in cui quei personaggi sono stati scritti e in cui sono stati interpretati fosse totalmente elettrizzante per la serie. Ed è stato un grande vantaggio, credo, per gli attori che erano già parte del cast fin dalla prima stagione perché abbiamo avuto modo di goderci i nostri personaggi in un modo nuovo e rinnovato.

La seconda stagione di The Morning Show affronta, per ovvi motivi, il tema della pandemia. Dal punto di vista di un attore, quanto è stato difficile rappresentare nella finzione quello che stava accadendo nella vita reale portando in scena il dietro le quinte di un programma televisivo, realtà che spesso le persone non conoscono e a cui magari non pensano, mentre si seguivano i notiziari per capire la situazione mondiale? Come vi siete preparati per affrontare quell’elemento?

Sì, è stato piuttosto difficile ed è una bella domanda, perché eravamo nel bel mezzo delle riprese quando Los Angeles è diventata una specie di epicentro, quindi in quel periodo stavamo affrontando la pandemia a casa e poi arrivavamo sul set per interpretare personaggi che stavano imparando cosa fosse proprio questa pandemia. E questo richiede un po’ di generalizzazione nei vari compartimenti e organizzazione per fare un passo indietro nel tempo. Quando, inoltre, sei ancora nel mezzo di qualcosa che sta coinvolgendo ogni aspetto della vita può essere un po’ complicato ma, fortunatamente, gli sceneggiatori hanno scritto alcune cose piuttosto sostanziali e interessanti da fare per noi, che, penso, si sono prese cura del nostro livello di autocoscienza riguardante come stavamo affrontando la situazione nella nostra vita reale. L’esperienza di lavorare, tornare a recitare, quando ero così pieno di gratitudine semplicemente per la possibilità di poterlo fare, ha suscitato un enorme sollievo. Mi sono sentito piuttosto grato e fortunato per la possibilità di avere un lavoro sinceramente, quindi questo ha reso tutte le sfide più semplici anche se è stato davvero complicato. Era quasi come se pensassi che fosse troppo presto, anche se la serie sarebbe uscita sugli schermi dopo qualche mese e questo periodo di tempo avrebbe dato abbastanza respiro al pubblico, mentre per noi realizzare la stagione durante tutto quello che stava accadendo è stato indubbiamente pesante.

Nella prima stagione abbiamo visto solo dei dettagli del tuo personaggio, c’è stato qualcosa che ti ha sorpreso di Cory durante la realizzazione della seconda?

Sì, ci sono state molte cose che mi hanno sorpreso, tra cui il suo atteggiamento che sembra sia stato cambiato dal passaggio da una posizione di disgregatore a una di persona al potere. L’entusiasmo e la gioia che ha provato ad ogni colpo di scena nella stagione precedente, sono stati sostituiti da un po’ di angoscia. E non sapevo come Cory avrebbe manifestato quel tipo di reazione al resto del mondo, elemento che ha rappresentato una sorpresa; forse il suo interesse per alcuni degli altri personaggi dello show è cambiato e si è evoluto in modi sorprendenti ed eccitanti.

the morning show 2

Fin dal primo episodio ci sono molti monologhi e dialoghi interessanti con gli altri personaggi che contribuiscono a far capire nuovi lati della personalità del tuo personaggio. Come hai lavorato con gli sceneggiatori? Avete collaborato insieme per ideare quei momenti o hai seguito semplicemente lo script?

Nella passata stagione mi sembrava che avessimo passato molto tempo a cercare di triangolare con cura chi fosse Cory nello show grazie al mio lavoro, quello degli sceneggiatori, collaborando con gli altri attori e produttori, e poi gli altri membri del cast hanno trovato il modo con cui interagire con lui. Non è un lavoro che puoi compiere da solo. È un processo particolare con qualcuno che è un personaggio un po’ stravagante quanto lui, il tono è davvero importante, e rischi di rovinare tutto se lo sbagli. E così, credo, gran parte della scorsa stagione sia trascorsa cercando di trovare quella che sentivamo fosse la sua versione migliore. Quindi in questa stagione, penso si trattasse più che altro di una questione di come hanno cambiato la situazione, in modo che Cory e i tratti che avevamo mostrato e fatto conoscere al pubblico venissero ancora una volta modificati, facendo vedere una nuova versione del personaggio. Ho provato la sensazione che gli sceneggiatori ci stessero riuscendo ogni volta che leggevo un copione, non mi sentivo obbligato a fare lo stesso tipo di domande compiute l’anno scorso, che è stato un viaggio alla scoperta del personaggio. Nella seconda stagione si trattava semplicemente di mantenere la premessa offerta dagli script e ho lasciato che fosse totalmente il lavoro degli sceneggiatori a guidarmi.

Nella serie ci sono numerosi personaggi, c’è qualcuno in particolare con cui vorresti avere più scene rispetto a quelle realizzate fino a questo momento?

Vorrei recitare di più con Mark Duplass, interprete di Chip: è un attore fantastico e tra i nostri personaggi c’è una dinamica incredibile. Ho trovato davvero piacevole recitare accanto a lui, ma nella seconda stagione non abbiamo lavorato molto insieme ed è qualcuno con cui mi è sicuramente mancato lavorare. Ma potremo scoprire il rapporto con Greta Lee, il suo personaggio è fantastico ed è un’attrice incredibile, e poi ci sono Julianna Margulies, Valeria Golino… Ci sono dei nuovi personaggi eccezionali che verranno introdotti nella serie.

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