The Haunting of Bly Manor: la recensione

“Ogni storia d’amore è una storia di fantasmi”.

Le storie sulle case infestate sono racconti della memoria, confessioni o penitenze che servono a esorcizzare un male accaduto tanto tempo prima. Già Il giro di vite di Henry James utilizzava l’espediente del racconto che arriva da una fonte terza, con un classico manoscritto che serve a dare sostanza e veridicità alla storia che sta per essere raccontata. The Haunting of Bly Manor parte da uno spunto simile e tiene fede ai temi della prima stagione, quella dedicata a Hill House. In nove episodi traccia un racconto meno orrorifico e più drammatico, senza dubbio carico di pietà umana, che parla di legami, rimpianti e, in definitiva, di diverse forme d’amore.

Come per Hill House, anche stavolta lo spunto principale non si traduce in un adattamento fedele del romanzo. Certo, rimane una base comune. Come in Il giro di vite, alla villa di Bly arriva una istitutrice che si d...