Al nuovo gusto di ciliegia, miniserie Netflix creata da Nick Antosca e Lenore Zion e tratta dal romanzo omonimo di Todd Grimson, è una serie furba e che sa come farsi volere bene fin da subito. Si presenta – ed è stata descritta in questo modo anche da gran parte della stampa – come un’opera lynchana, tra il metacinema di Mulholland Drive e certe atmosfere folli di Twin Peaks, e in questo modo attira immediatamente l’attenzione. Poi però, pur mantenendo sempre una certa attinenza con le opere del proprietario del miglior canale YouTube di sempre, prende altre strade, abbandona gradualmente i simbolismi e le metafore per gettarsi a pesce in un’orgia di carne, sangue, ossa, sesso, magia nera e gattini che ha più a che spartire con Cronenberg e Clive Barker che con David Lynch. E così riesce a vendersi come un prodotto glamour e raffinato, e tutto questo mentre i cinque registi che si susseguono dietro la macchina da presa si divertono a giocare con il gore, le possessioni demoniache e a ...