Viaggi nel tempo, portali misteriosi, esperimenti segreti e complotti governativi: non è (solo) attraverso di questi elementi che si cattura e si conquista l’affetto degli spettatori. Sul piatto della bilancia va messo qualcosa in più, quella componente umana che troppo spesso si è trascurato in favore di una confezione invitante nella quale però i protagonisti risultavano delle fredde statuine senz’anima. Dopo un inizio di stagione non molto esaltante da questo punto di vista, nelle ultime due puntate Alcatraz ha deciso di legare a doppio filo la componente investigativa con le motivazioni individuali della squadra riuscendo, soprattutto nel caso di questa settimana, a gettare una nuova luce sui rapporti interpersonali, restituendo dei caratteri nettamente più interessanti e coinvolgenti.

Hauser continua a saperne molto di più di quanto mostrato a Rebecca e Soto, ma una volta abbassate le difese, mostrate le sue debolezze e il suo passato di ragazzo innamorato e un pò impa...