Anna parla di morte. Inizia con la morte e con il desiderio di morire e per tutte le sue 6 puntate mette in scena il trapasso, l’essere morti, il temere di morire e l’avere a che fare con la morte altrui. È una serie in cui ci sono moltissimi cadaveri tenuti vicino dai protagonisti, in cui vediamo la mutazione di un corpo dopo il decesso e in cui tra flashback e presente assistiamo ai modi in cui quasi tutti i protagonisti hanno avuto a che fare con il decesso di qualcuno che gli era caro. È il vero filo che unisce tutto, in una storia estremamente semplice di una sorella (grande) e un fratello (piccolo) divisi che cercano di ritrovarsi e salvarsi. Nel seguire questa tensione esploriamo la Sicilia post apocalittica, qualche anno dopo che tutte le persone, dagli adolescenti in su, sono morti lasciando solo i bambini (e anche loro quando poi diventano adolescenti cominciano a morire).
Anna, la recensione della serie di Niccolò Ammaniti
Anna
serie tv
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Anna, la recensione di tutte le puntate
Se da Anna non parte una seconda epoca per le serie italiane, più vasta, varia e audace, sarà davvero un peccato
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