Baby (prima stagione): la recensione

Per molto tempo Baby è stata inquadrata a partire dal fatto di cronaca a cui si riferisce, quindi come una serie sul caso delle baby-squillo dei Parioli. Non lo è. Non ne ha la rigida costruzione dell’intreccio, l’approccio documentaristico, il legame, anche romanzato, ai nomi e ai fatti. Semplicemente, non è quel tipo di prodotto. Fin dai primi minuti emerge invece come genere il teen drama che guarda come modello alle produzioni estere, con la sua prospettiva adolescenziale e le sue leggerezze – troppe – di scrittura. I sei episodi stagionali della serie Netflix (la seconda produzione italiana dopo Suburra) scorrono veloci, ma in conclusione la scrittura non è sufficiente a reggere la premessa e il traballante intreccio.

Nella Roma bene dei Parioli emergono le storie intrecciate di adolescenti allo sbando. Ludovica (Alice Pagani), Chiara (Benedetta Porcaroli) e Damiano (Riccardo Mandolini) frequentano il liceo privato Collodi, e soffro...