Noi siamo le maschere che indossiamo. La natura più intima di ogni uomo rimane un segreto precluso agli altri, a volte perfino alla persona stessa, che non ha il coraggio di guardare a fondo dentro di sé. E nel momento in cui il mistero rimane tale, cade ogni considerazione sull’empatia o sul fatto che, in fondo, esiste del buono in ognuno. Semplicemente, non ha più importanza. Jimmy, come Walter prima di lui, abbraccia quella mistificazione pirandelliana, vi si abbandona senza remore, finché la maschera diventa una seconda pelle, inseparabile dalla prima. Il season finale di Better Call Saul, peraltro molto prevedibile negli sviluppi, è un condensato del meglio della scrittura e della disamina psicologica dei caratteri.

E non è che Jimmy rinneghi se stesso per timore di affondare nel classico “abisso” nietzschiano. Forse qui il timore, al contrario, è di cedere agli affetti sotterrati, ai ricordi sopiti, alla consapevolezza che porta dolore. Così interpretiamo la col...