Somiglia ad un concept album questa quinta stagione di BoJack Horseman. Ne ha il grande equilibrio interno, le esplosioni fulminanti ricondotte ad un tema univoco, la progressione inesorabile in una conclusione che fonde le singole voci dei protagonisti in un coro comune. E, infine, un risultato finale che, come da cinque anni a questa parte, è sempre superiore alla somma delle sue singole parti. La formula episodica, che BoJack Horseman abbraccia traendone il meglio, si sposa allora con l’idea di una “solitudine a più voci”, amara, sperimentale, diversificata. Ma sempre umanissima. Sarà una sorpresa per pochi a questo punto, ma la serie animata di Netflix rimane uno dei prodotti migliori del momento.

Dopo molto tempo, BoJack ha ottenuto una certa stabilità professionale. È impegnato sul set di una nuova serie tv poliziesca, intitolata Philbert, di cui è protagonista. Non è il migliore degli show possibili, ma è un buon prodotto. Soprattutto, si tratta di un’occ...