“My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!”

Dalle vertiginose altezze raggiunte, la spirale di degrado umano di Breaking Bad scavalca l’ultima soglia, quella che fino a questo momento non aveva osato oltrepassare, e nel farlo ritorna a se stessa, alle sue origini, all’inizio della storia. Nel farlo ci racconta che gli estremi non esistono, che la morale assoluta ci osserva dall’alto in silenzio, quasi prendendoci in giro con i vari rimandi più o meno nascosti, mentre nel relativismo e nella confusione più totale cerchiamo di andare avanti e dare un senso al tutto. Ci racconta che il caso, la fortuna, il destino possono anche manifestarsi, e che sperare in loro in qualche modo ci può scagionare dalle nostre colpe, ma che in fondo gli eventi e le reazioni, non solo quelle chimiche, finiscono per essere il risultato di scelte consapevoli. In quaranta minuti Gilligan traccia, al netto di qualunque deviazione o distrazione,...