C’era molta attesa, e anche un pizzico di preoccupazione, per la quinta stagione di Downton Abbey. La serie inglese che più di tutte – staccando anche Sherlock – negli ultimi anni è stata capace di ridefinire i confini della qualità televisiva, puntando la lente sull’Inghilterra e non permettendoci più di distogliere lo sguardo da quel panorama, ha vacillato. Dopo le tragiche defezioni della terza stagione, alcune causate da improvvisi abbandoni nel cast, qualcosa si è spezzato, e il sottile equilibrio di questo period drama di grandissima eleganza e tecnica è venuto meno. La quarta stagione, sospinta in avanti da una serie di plot device troppo meccanici, quando non già visti, era stata una delusione. Ora, al quinto anno, con una sesta stagione già confermata, la vicenda ha ripreso a funzionare. La perfetta alchimia dei primi anni probabilmente è irrecuperabile, ma Downton Abbey ha ancora qualcosa da offrire.

“There’s nothing simpler than avoiding people you do...