Si stringe la morsa della scrittura e della storia sui personaggi di Fargo. Protagonisti, nemici, fratelli, ognuno dei quali tende verso un ideale status liberatorio, che passa attraverso atti non proprio puliti, e che inevitabilmente gli si ritorceranno contro, come da tradizione Coeniana. Quindi, ancora una volta, ritorna la metafora del bridge in The Principle Of Restricted Choice, con l’unica differenza che qualcuno si ritroverà a giocare con carte che non ha in mano, e i limiti del bluff emergeranno presto. Comunque un buon episodio, che preme sul pedale del grottesco e costruisce nuovi conflitti.

L’omicidio di Maurice lascia alcuni strascichi di senso di colpa in Ray, smaterializzati da Nikki che attribuisce un po’ tutto alla sua natura tutto sommato buona e ad un “chi” non proprio alle stelle. Meglio rimettersi all’opera allora, e contrattaccare con Emmitt. Violenza e grottesco si fondono idealmente nel ricordino lasciato da Nikki come ripicca...