Dopo una stagione e mezzo, Gomorra ci ha abituato a una struttura episodica particolare, in cui ogni puntata porta avanti la trama un blocco per volta, concentrandosi su un inizio, un climax e una conclusione. Queste ultime due spesso coincidono, ed è ormai un marchio di fabbrica che il tema musicale dei Mokadelic – di per sé non molto teso, ma splendido – ci avverta in anticipo che la puntata sta terminando e che quindi ci dobbiamo preparare ad un cliffhanger. Il quinto e sesto episodio della seconda stagione, diretti entrambi da Claudio Cupellini, non fanno eccezione. Soprattutto nel secondo caso, complici le esigenze di storia, l’ambientazione è ristretta e limitata al rione dei Savastano.

Tutto si svolge all’ombra dell’importante conclusione della scorsa settimana, con la morte di Salvatore Conte che ha fatto saltare gli equilibri tenuti insieme a fatica per un anno e con Ciro di Marzio costretto a cercare un accordo. D’altra parte, ci viene ripetuto, la pac...