“Dalla sua pace la mia dipende / quel che a lei piace vita mi rende / quel che le incresce morte mi dà”.

Sulla sublime aria di Don Ottavio dall’Atto Primo del Don Giovanni mozartiano si alternano le immagini di Will Graham (Hugh Dancy) e Hannibal Lecter (Mads Mikkelsen) che si vestono, preparandosi all’udienza in tribunale che deciderà della vita o della morte del giovane profiler dell’FBI. Non c’è miglior introduzione (dopo l’agghiacciante incipit nel quale Will assiste, in sogno, alla propria stessa esecuzione sulla sedia elettrica) al tema caldo di Hassun, terzo episodio della seconda stagione di Hannibal.

In quella che è, finora, la puntata più sentimentalmente densa della serie ideata da Bryan Fuller, si tirano le fila della vicenda giudiziaria di Will, accusato di una serie di efferati omicidi che recano, in realtà, la firma dell’insospettabile psichiatra Hannibal Lecter, suo ex amico e confidente. Tuttavia, non si deve pensare che...