“Una lettera d’amore scritta su un uomo spezzato.”

Non ci sarebbe miglior epigrafe per Primavera, secondo episodio della terza – e speriamo davvero non ultima, a dispetto del rating sempre più desolante – stagione di Hannibal. Seguendo l’impavido percorso visionario già tracciato in Antipasto, Primavera ne conserva lo stile onirico e la sublime componente estetica, concentrandosi però quasi unicamente sul punto di vista dell’altro grande protagonista della serie: Will Graham (Hugh Dancy). Lo fa in modo inaspettato, riprendendo pedissequamente la sconvolgente scena finale di Mizumono. Scelta che potrebbe destare perplessità, ma che risulta fondamentale al fine di ribadire quanto viscerale fosse il legame tra Will e Hannibal Lecter, e quanto traumatica sia stata, di conseguenza, la rottura.

Sarebbe stato legittimo aspettarsi un Will Graham che, rimessosi in sesto dopo essere stato in bilico tra la vita e la morte per colpa dello psichiatra-cannib...