Tre anni anni dopo, un mondo diverso. Tre anni passano, infatti, tra Digestivo e The Great Red Dragon, rispettivamente settimo e ottavo episodio della terza stagione di Hannibal. La differenza non è solo geografica (dalla ricchezza degli ambienti fiorentini o della magione Verger alla stoica sobrietà extraurbana di casa Graham) o psicologica. C’è un netto cambio di rotta a livello narrativo, che spinge la serie di Bryan Fuller verso un territorio meno visionario e, in un certo senso, più passionale. Torniamo nell’orizzonte delle scene del crimine, delle prove, dei dettagli da notare, seguiamo passo dopo passo il tracciato di Il Delitto della Terza Luna di Thomas Harris, in un’atmosfera cupa e morbosa che ha, tuttavia, un profumo quasi rassicurante rispetto alla sublimazione estetica dei primi sette episodi: è puro thriller quello che ci viene proposto, innestato su una base che gli conferisce un’aura struggente anche nelle sequenze più semplici.

Se già con la pr...