Siamo già stati qui. Homeland è, fondamentalmente, la storia di una donna contro il sistema, di una donna sola contro convinzioni condivise e accettate. Sola, con il suo punto di vista scomodo, spesso difficile se non impossibile da accettare. Quando quella donna, insieme alle sue convinzioni particolari, porta con sé anche un’opinione gravata dal possibile riaffiorare di una malattia mentale, il quadro si complica, per lei e per chi le sta intorno. Non è un caso che, tanto nella opening, quanto in una delle prime scene dell’episodio, intitolato Rebel Rebel, si faccia cenno al bipolarismo di Carrie. Ci viene infatti detto che, in certe condizioni, il litio necessario a tenerla sotto controllo potrebbe smettere di funzionare.

È solo il calcio d’inizio di un episodio che non riesce a celare bene la sua natura di riempitivo. Siamo tornati alle atmosfere e alla storia di Homeland la scorsa settimana con un buon avvio, particolarmente apprezzabile proprio per la sua parten...