Si fa rimpiangere la prima stagione di Into the Night, con la sua assurda premessa e la sua ambientazione caratteristica. Al termine di quella visione, che perfetta non era davvero, si poteva immaginare che, qualora la serie belga fosse andata avanti, sarebbe diventata qualcosa di completamente diverso. E così è stato. Lo show post-apocalittico di Netflix si sposta dall’aereo al bunker, aggiunge personaggi, crea nuovi conflitti. Ma dimostra anche che tutto ciò che riusciva a mettere a fuoco nei primi sei episodi era dovuto alla sua particolarità e all’urgenza che la trama imponeva a tutto. Tolto anche quello, rimane davvero poco.
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la recensione
Sylvie, Mathieu, Richard e gli altri sopravvissuti alle disavventure della prima stagione, hanno raggiunto a fatica un bunker con dentro dei sopravvissuti. Ma i loro problemi sono tutt’altro che finiti. L...
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