La recensione delle puntate 5 e 6 della terza stagione di L’amica geniale – Storia di chi fugge e chi resta

L’inizio della quinta puntata (la prima del dittico) mostra esattamente quel che è cambiato nell’adattamento dei romanzi di Elena Ferrante in questa nuova stagione. È un attacco di forza, a strappo, che parte con il silenzio delle strade di notte e un’esplosione improvvisa che segna anche la partenza di un brano musicale (Nessuno di Mina). Questo starter innesca un montaggio di due situazioni affiancate che hanno il medesimo ritmo caotico: Elena ad una manifestazione femminista, un farmacista ucciso a colpi di pistola.

Costume, cronaca e ideali si uniscono grazie al montaggio

Questa è esattamente la lingua per immagini del cinema italiano quando si tratta di raccontare gli anni ‘70. Quella in un certo senso cristallizzata da La meglio gioventù ma che viene da lontano e ha molti epigoni. È il costume (il brano di Mina), la cronaca (gli omicidi) e gli ideali (la manifestazione femm...