C’è un romanzo di sessant’anni fa alla base di Lettera al re, la nuova serie fantasy di Netflix, e si vede. La storia si sviluppa a partire dalla più classica delle avventure dell’eroe prescelto, chiamato per caso a compiere una grande missione dalla quale dipende il destino del mondo intero. Nella trasposizione seriale del romanzo, l’adattamento ignora completamente tutto quel processo di revisione delle strutture del racconto epico che è tipicamente contemporaneo. Tutto è classico e proposto con una semplicità fuori dal tempo. Non è necessariamente un male, ci mancherebbe, ma questa serie non ha abbastanza personalità per diventare una nuova variazione sul racconto classico.
Tiuri è un ragazzo fisicamente debole, poco adatto a diventare un cavaliere, anche se la sua famiglia si aspetta questo da lui. Una notte, nel corso dell’addestramento con i compagni, tutti loro sentono una richiesta d’aiuto, ma Tiuri è l’unic...
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