Quando venne pubblicata la prima stagione di Love, Death & Robots, il pubblico di tutto il mondo rimase a bocca aperta di fronte a uno show tanto particolare. L’idea dietro al progetto era e rimane molto semplice: una serie di racconti a tinte horror e caratterizzati da un design estetico unico e particolare. Dietro la supervisione di quest’opera antologica, le agili menti di Tim Miller, David Fincher, Jennifer Miller e Joshua Donen, in grado di dare vita a idee bizzarre, ma portate su schermo con innegabile maestria.

La seconda stagione, uscita nel maggio del 2021, dimezzò il numero degli episodi, dimostrando ancora una volta la follia dei vari autori coinvolti. Nonostante un discreto successo di pubblico e di critica, furono però evidenti le prime crepe sulla superficie di questo progetto. Crepe relative al comparto narrativo, incapace di valorizzare la psicologia dei personaggi in puntate dalla durata media di 10 minuti. Proprio per questo motivo, infatti, a trionfare furo...