Dopo le prime quattro puntate incentrate sulla selezione dei 20 concorrenti che sarebbero entrati nella sua cucina, la terza stagione di Masterchef è entrata ieri nel vivo con le due nuove puntate (la quinta e la sesta) che hanno finalmente messo i cuochi amatoriali prescelti a ferro e fuoco, sotto pressione, in padella, fate voi insomma.
In un primo momento sono stata presa dallo sconforto per via di una cocente (per rimanere in tema) delusione che mi è stata data da una delle cose che stavo attendendo di più: la sigla.
Sì, la sigla. Perché non appena vengono scelti i componenti della Masterclass, casa dei preparati giudici Carlo Cracco, Joe Bastianich e Bruno Barbieri, sai già che la prima puntata ambientata in essa sarà aperta da un sigla dedita a far memorizzare al pubblico i nuovi protagonisti mentre fanno cose strane, tipo lanciare pomodori, addentare cipolle o lucidare avocado.
Giusto per rinfrescarvi la memoria e farvi capire di cosa sto parlando, ecco la sigla della seconda ed...
Al di là degli spaghetti con le polpette e della ben poco simpatica Rachida, Masterchef continua a essere la macchina ben oleata di sempre
È necessario attenersi alla netiquette, alla community infatti si richiede l’automoderazione: non sono ammessi insulti, commenti off topic, flame. Si prega di segnalare i commenti che violano la netiquette, BAD si riserva di intervenire con la cancellazione o il ban definitivo.