Il finale di Fight Club – il film – era splendido perché, tra gli altri motivi, bloccava l’apocalisse in un istante infinito, in cui tutto continuava a crollare ed esplodere mentre il protagonista aveva acquisito da poco la consapevolezza di sé. Per certi versi il finale della prima stagione di Mr. Robot, che si è sempre ispirata doppiamente tanto al libro quanto al film, si chiudeva lì. E da lì riprende la seconda annata della serie rivelazione ideata da Sam Esmail, con ancora meno risposte e ancora meno punti di riferimento rispetto a come l’avevamo lasciata. Perché, come scrive Elliot nel suo diario, “il controllo è un’illusione”, e in una serie metanarrativa e così consapevole come quella di USA Network questa è una frase che si può benissimo riferire anche a noi spettatori.