Mr. Robot è una storia che ha sempre funzionato su più livelli, il più sottovalutato dei quali rimane il racconto di una vita solitaria, bloccata negli sforzi tra uscire dal proprio guscio e il terrore di ciò che potrà trovare fuori. Il quarto episodio della seconda stagione della serie di Sam Esmail non potrebbe affrontare con maggiore chiarezza questo aspetto, soprattutto nel momento in cui è la mente di Elliot a formulare una realtà immaginaria in cui i suoi sogni si avverano, in cui riesce a farsi abbracciare da qualcuno, in cui – lui che è abituato a ragionare con elementi complicatissimi – trova il suo traguardo in una semplice tavolata con gli amici e i conoscenti. La Evil Corp crolla in quel momento, finendo per coincidere completamente con il valore simbolico che ha sempre avuto, anche nella prima stagione.

Elliot è un complottista per necessità, non per chissà quale senso del dovere. La Evil non è solo l’azienda cattiva che controlla e spia e monetizza senza pietà, è il...