Riassunto delle puntate precedenti in una frase: l’aria dell’Isola che non c’è ha giovato molto a Once Upon a Time. Nel luogo dove il tempo non esiste, non soltanto la serie ha smesso di invecchiare, ma è tornata quasi indietro nel tempo, a quella prima stagione dove, nonostante un soggetto di base che definire assurdo sarebbe un complimento, riusciva a far quadrare tutti gli elementi e ad avere un proprio equilibrio. Tutto ciò si era perso poi in una seconda stagione che si trascinava stancamente, accumulando villain pessimi e un’inesistente progettazione a lungo termine. Il tutto culminava nel rapimento di Henry da parte di Owen e Tamara e nel viaggio dei protagonisti verso Neverland. Con la nona puntata della stagione, intitolata abbastanza esplicitamente Save Henry, si completa il primo arco narrativo dell’anno, quello che conclude le disavventure sull’isola di Peter Pan. I nostri eroi tornano a casa, con qualche dissapore in meno (Rumple e Baelf...