Dramma carcerario. Queste due parole, associate ad una serie televisiva, potrebbero far suonare più campanelli. Nel caso peggiore, quello di un certo show iniziato nel 2005 e, dopo una prima buona stagione, trascinato a forza per altri tre anni. Nel caso migliore, quello di un telefilm che prese il via nel lontano 1997, praticamente alla preistoria delle moderne serie tv, della qualità da cable network. Un’opera fondamentale, un vero spartiacque tra la televisione vista come la sorella non troppo sveglia del cinema, e la moderna serialità, che invece dà del filo da torcere al grande schermo. Quella serie si chiamava OZ, e non esiste un miglior complimento per Orange is the new black che quello di paragonarla al suo illustre predecessore.

Perché Netflix lo scorso anno è stata senza dubbio rappresentata da House of Cards, e certamente anche la quarta attesissima stagione di Arrested Development si è presa la sua dose di attenzioni, ma non c’è davvero motivo per non permettere...