Chi ha finora collegato Penny Dreadful alla fastosità degli scenari gotici e alla rutilante bellezza figurativa dell’epoca vittoriana perfettamente rievocata si troverà, questa settimana, dinnanzi a una piacevole sorpresa. A fronte delle tumultuose avventure che hanno disperso i protagonisti in angoli remoti della terra nei primi tre episodi della terza stagione, con Un filo d’erba la serie di John Logan raccoglie tre soli personaggi – in particolare due di essi – in una cella imbottita di pochi metri quadrati per quasi tutta la durata della puntata. In uno show meno solido, una scelta del genere si sarebbe ritorta contro i propri ideatori, mostrando prima o poi qualche falla in un’impostazione narrativa tanto radicale quanto insidiosa. È pur vero, tuttavia, che per i grandi maestri il limite diviene, a sua volta, stimolo atto a creare qualcosa di ancor più complesso, seppur confinato all’interno di paletti prestabiliti.

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