Recensione di Sono Lillo, disponibile su Prime Video dal 5 gennaio

Che fosse un’idea con poco senso l’aveva detto Lillo stesso nel presentare la serie. Un progetto, peraltro lungo, solo su Posaman, personaggio di successo ma non solo senza storia, anche senza niente dietro di sé e con scarse possibilità di espansione narrative, una gag più che un personaggio. Messo di fronte all’imperativo di una serie che capitalizzi il successo che questa trovata (non nuova) di Lillo ha raccolto all’interno del programma LOL, l’idea sembra essere stata quella di andare dalle parti di Birdman, cioè di raccontare una versione di finzione di Lillo in lotta con questo suo alter ego che poi rappresenta la sua anima clownesca e, più in grande, quello che il mondo dello spettacolo vuole da lui nel momento in cui lui desidera altro.

Raccontata così l’idea sembra più seria e più realistica di come non sia in realtà. Il Lillo di Sono Lillo è apertamente finzionale, non ha nessuna similitudine con quello reale...