Ogni anno Spartacus ha dovuto necessariamente sapersi rinnovare. I motivi sono da ricercare nel necessario cambiamento dei personaggi, dati i climax particolarmente sanguinari che hanno caratterizzato i finali di stagione, ma anche nello spostamento da una location all’altra e nel mutamento dei leitmotiv della singola stagione. Dall’addestramento dell’arena (Blood and Sand) al consolidamento della ribellione (Vengeance) fino allo scontro aperto con Roma (War of the damned). E se il compito di una sorta di nuovo “pilot” dev’essere quello di introdurre ai ritmi, alle tematiche e ai personaggi della nuova stagione, allora questa prima puntata, intitolata Enemies of Rome, funziona molto bene.
Come anticipato nel commento di alcune settimane fa, uno dei migliori elementi della scrittura di Spartacus è da sempre la definizione di ottime nemesi. Tanto più queste riescono a catalizzare l’odio dello spettatore e a risultare più vere, tanto maggiore di ...
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