Speravo de morì prima, la recensione

È meno di un anno che è uscito Mi chiamo Francesco Totti, il documentario di Alex Infascelli in cui è presente in voce Francesco Totti, scritto anche appoggiandosi al libro Un Capitano di Paolo Condò, ora arriva una serie tv di finzione tratta da quel medesimo libro. Inevitabilmente tra i due esistono delle sovrapposizioni, stranamente sono cavalcate e sembrano girate per assomigliarsi, come se esistesse una verità storica indiscutibile che le due operazioni tratte dal medesimo libro condividono. L’universo condiviso di Totti e famiglia. Solo che questa è una commedia. E anche molto divertente.
Speravo de morì prima sa ridere dei milioni guadagnati, delle offerte di lavoro, dei sogni di grandi addii di Totti, di come il mondo intorno a lui lo tratta e soprattutto dell’incredibile tifo romano ma anche della quotidianità di Ilary e Francesco, già trasformati da tempo dalla tv, dalla pubblicità e dalla cronaca in una coppia tra vero e finto,