La seconda primavera televisiva di Kevin Williamson somiglia sempre più ad un profondo inverno. Dalla Fox alla CBS, da The Following a Stalker, per raccontare le investigazioni di un reparto della polizia di Los Angeles che si occupa specificatamente di casi di persecuzione. La mano del creatore allontanana lo show dai normali canoni del poliziesco procedurale, ma non basta a garantire quell’approccio solido in grado di dare sostegno e forza alla storia. Interpretazioni non all’altezza, scrittura blanda e un certo autocompiacimento nella violenza affossano Stalker.

Una prima idea potrebbe essere quella di trovarsi di fronte ad una versione modificata di Law & Order: Special Victims Unit, ossia un canonico procedurale poliziesco che si focalizza su un caso specifico di reato, proponendo infinite varianti e mantenendo una struttura invariata. Non sarebbe del tutto esatto. Kevin Williamson è, tranne ovviamente per le note eccezioni, un autore di thriller, e nel porsi alla ...