Strappare lungo i bordi, la recensione dei primi due episodi | Roma16

Se c’è un lato positivo al fatto che in Italia l’animazione non è propriamente un’industria florida ma più un’impresa che in pochi tentano, è il fatto che non c’è nemmeno un modus operandi stabilito e ogni produzione sembra giocare con regole proprie, riscritte da zero per l’occasione. Accade così che Strappare lungo i bordi, la serie tv scritta, diretta e interpretata da Zerocalcare non somigli a niente altro. Non somiglia alla serialità animata italiana, non somiglia all’animazione d’autore italiana e non somiglia alle serie animate straniere. Il suo parente più vicino è sempre Zerocalcare, sono le sue graphic novel tradotte in un’altra lingua. La serie può sembrare “fatta come un fumetto” ma in realtà non è così, anzi fa un lavoro molto sofisticato sull’audiovisivo a partire da un primo episodio pazzesco, capace di risucchiare in un attimo lo spettatore, catturando attenzione e risorse celebrali in una sfida a ten...